La
Fondazione Merz in questi ultimi anni sta allestendo alcune delle
mostre più interessanti del panorama artistico italiano, e ora,
Botto e Bruno, hanno aggiunto un nuovo tassello, con un vasto
intervento che conferma la bellezza dei loro lavori, così in bilico
fra archeologia e presente post-industriale.
La
grande sala della Fondazione accoglie un elaborato progetto che si
trasforma in un gioco di riflessi, fra esterno/interno,
presente/passato.
La
creazione di due spazi architettonici, produce un ulteriore
estraniamento, che nel cilindro altera lo spazio più scandito, quasi
come un periscopio, mentre il piccolo garage/cinema diventa un angolo
di meditazione, supportato dal delicato film fanciullesco.
Nella
sala superiore scorrono i brevi filmati, semplici attimi di fragili
gioventù.