Un altro nuovo anno pieno di aspettative che si avvia come da tradizione con l’Arte Fiera di Bologna, ricca di speranze e di proposte.
I numeri di questa nuova edizione sono particolarmente stimolanti, oltre 210 espositori, più di 2000 opere di 1000 artisti, creano un grande paesaggio di creatività, occasione di ricercata proposta per i collezionisti più attenti e ricercati.
La sua articolata proposta copre diversi spettri dell’arte, dalle ricercate opere di arte classica a quelle più sperimentali, confermandosi l’evento più vasto per periodi e stili artistici.
Dal 23 al 26 gennaio 2015 i padiglione della Fiera ospiteranno il più importante centro d’arte dell’Italia, evento e manifestazione arricchita da molte proposte uniche come la grande mostra sull’arte mediorientale alla Pinacoteca e la presentazione in anteprima del recente film di Leigh, corredati da tanti altri eventi paralleli e dalle serata di proposte artistiche sparse per la città.
Vediamo alcune delle proposte:
- Una delle novità dell’edizione 2015 di Arte Fiera è il premio della Fondazione Arte Scienza Videoinsight che andrà all’opera che più promuove negli spettatori il benessere psico–fisico.
A spiegare il significato del premio istituito dalla Fondazione Arte Scienza Videoinsight è la stessa Presidente, Rebecca Russo: “Il premio andrà all’opera che più promuove negli spettatori il benessere psico–fisico – chiarisce Russo - in linea con gli scopi della Fondazione. Videoinsight significa avere una presa di coscienza profonda, integrata, semplice, essenziale, che coinvolge mente e affettività, a livello conscio e inconscio, in grado di causare l’evoluzione della personalità e la promozione del benessere psicofisico”.
- Come da tradizione Arte Fiera afferma la propria funzione di opinion leader all’interno dei mercati, e come ogni anno anche il 2015 sarà ricco di incontri e dibattiti. Un programma diConversations di altissimo valore, calibrato ad hoc per i Collezionisti, prenderà il via il 23 gennaio nella Gallery Hall 25-26, dove professionisti del settore di livello internazionale discuteranno delle nuove frontiere del collezionismo privato, del nuovo mecenatismo e delle moderne impostazioni del mercato. Tra i relatori spiccano alcune tra le figure più importanti della finanza, del giornalismo, della curatela e ovviamente del collezionismo. Nove appuntamenti imperdibili, che contribuiranno in modo netto a tracciare il percorso del nuovo anno dei mercati dell’arte in Italia e non solo.
VENERDÌ 23 GENNAIO
Ore 12.30: Comitato per le Fondazioni d'Arte Contemporanea: una nuova realtà nel panorama artistico italiano
Incontro con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino) e Nadia Brodbeck (Fondazione Brodbeck, Catania).
Ore 14.30: L’art Advisory nel Private Banking: rischi e opportunità dell’investimento in arte
Incontro con specialisti di art advisory delle banche associate AIPB, modera Marilena Pirrelli, direttore di ArtEconomy 24 - Il Sole 24Ore.
Ore 16: Art Collector Conversation. Come si costruisce un museo privato.
Conversazione con Ramin Salsali (Salsali Museum, Dubai). Modera Arsalan Mohammed, direttore di Harper’s Bazaar Arabia.
Ore 17.30: Mecenatismo culturale e modi di collezionare.
Conversazione tra Renate Wiehager, curatrice di Daimler corporate collection, e Urs Stahel, curatore di MAST, Bologna . Modera Riccarda Mandrini, contributor Arteconomy 24 – Plus, Il Sole 24 Ore e Lea Mattarella, curatrice e storica dell’arte.
SABATO 24 GENNAIO
Ore 14.00: Arte in portfolio ed art advisory.
Conversazione con Todd Levin, fondatore di Levin Art Group, modera Riccarda Mandrini, contributor Arteconomy 24 – Plus, Il Sole 24 Ore.
Ore 15.30: L’Arte Moderna e Contemporanea, nelle scelte di Fondazioni e Corporate Collection.
Conversazione tra Mohamed Rachdi, curatore della corporate collection di Société Général, Maroc e Elsa Dispney, responsabile della collezione della Fondazione Kamel Lazaar, Tunisi. Modera Riccarda Mandrini, contributor Arteconomy 24 – Plus, Il Sole 24 Ore.
Ore 17.00: Modernizzazione e democratizzazione: geografie a confronto. Il Medio Oriente
Incontro con gli artisti Vahap Avsar (Turchia), Bisan Abu Eisheh (Palestina) e Hany Rashed (Egitto) presenti nell’ampia rassegna espositiva Too Early, Too late. Middle East and Modernity, a cura di Marco Scotini, dedicata alla scena artistica mediorientale e all’indagine del rapporto tra Oriente e modernità.
Modera Andris Brinkmanis
DOMENICA 25 GENNAIO
Ore 14.00: Il mercato dell’arte. Le analisi Skate’s - art market research
Conversazione con Sergey Skaterschikov, fondatore di Skate’s. Modera Riccarda Mandrini, contributor Arteconomy 24 – Plus, Il Sole 24 Ore.
Ore 15.30: Uncommon Grounds: pratiche artistiche nel Medio Oriente
Incontro con Anthony Downey (direttore Ibraaz. Contemporary Visual Culture in North Africa e Middle East) e Sara Raza (independent curator, editor ArtAsiaPacific Magazine).
Modera Andris Brinkmanis
- Fra gli eventi paralleli segnalo “TOO EARLY TOO LATE. MIDDLE EAST AND MODERNITY” mostra curata da Marco Scotini presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, che durerà fino al 12 Aprile 2015, un grande evento dedicato alla scena artistica mediorientale, si tratta di un progetto espositivo teso a indagare il rapporto della modernità occidentale con la cultura e la storia del Medio Oriente. Caratteristica della mostra – come di quella dell’anno passato dedicata all’Est europeo – è l’essere composta da opere provenienti tutte da collezioni private italiane.
Dal 22 gennaio al 12 aprile 2015, la rassegna sarà allestita presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna nello spazio delle mostre temporanee e anche in alcune sale espositive del museo, per ricordare al pubblico di oggi che fra la città di Bologna e il Medio Oriente esiste un legame ormai secolare. Nel 1312 infatti il Concilio di Vienne decise di istituire corsi di lingua araba, ebraica e siriaca in alcune università europee, fra cui quella di Bologna, già da allora considerata città aperta al confronto con quelle culture “altre” cui l’Occidente cristiano attribuiva piena dignità.
Nelle sale della Pinacoteca dedicate al nostro Trecento, le opere d’arte che vi sono collocate si troveranno messe a confronto da un lato con preziosi reperti di arte islamica antichi e dall’altro quelli appartenenti alla nostra tradizione e dall’altro con pitture e sculture contemporanee.
Non è questo l’unico rimando storico presente: in un certo senso la mostra ricostruisce l’incontro dell’Occidente col mondo islamico partendo dal 1789, quando Napoleone Bonaparte sbarca in Egitto. Così, documenti di quell’epoca e materiali d’archivio si alterneranno a opere d’arte, fotografie e film, marcando i passaggi fondamentali di questa progressiva presa di conoscenza del Medio Oriente.
Pensata in relazione col Focus East presentato ad Arte Fiera 2015, che allarga lo guardo dall’Est Europeo all’area mediterranea alla ricerca di sistemi emergenti dell’arte contemporanea, la mostra presenta dunque l’opera di sessanta artisti operanti in quelle aree, dalla Turchia, porta dell’oriente, al Libano fino ai Paesi Arabi. Il loro lavoro è una costante interrogazione su questioni cruciali quali l’identità culturale, le loro tradizioni, il confronto e anche il conflitto con le nostre.
Per scelta del curatore, la mostra stessa si articola sul confronto, posto che alcuni artisti partecipanti sono europei da sempre interessati al complesso rapporto fra cultura occidentale ed orientale.
Va nel senso del confronto anche la scelta del titolo, tratto dal film del 1981 di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Trop tôt/Trop tard. Vero e proprio capolavoro della storia del cinema, il film si concentra sui rivolgimenti della Francia del 1789 e dell’Egitto del 1952, ed esprime con una metafora temporale la difficoltà nel comprendere davvero le motivazioni di ciò che è “altro” da noi.
Come detto sopra, Too early, too late si fonda interamente prestiti privati: è infatti il secondo grande progetto che Arte Fiera intraprende in collaborazione con i principali collezionisti italiani d’arte contemporanea, dopo la felice esperienza de Il Piedistallo vuoto del 2014.
Come in quella occasione, il pubblico potrà sincerarsi della lungimirante sensibilità culturale del nostro collezionismo, che ha saputo individuare e promuovere il valore di quegli artisti ancor prima che esso fosse confermato dal sistema dell’arte internazionale e che diventasse un “investimento” puramente economico.
Le collezioni
Tra le altre, Collezione AgiVerona, Collezione Alessandra e Paolo Barillari, Collezione Erminia Di Biase, Collezione Giuseppe Iannaccone, Collezione La Gaia, Collezione Antonio Martino, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Collezione Daniela Palazzoli, Collezione Claudio e Mariagrazia Palmigiano, Collezione Enea Righi, Fondazione Fotografia Modena, Fondazione Giovanni Giuliani, Fondazione Nomas, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Videoinsight.
Gli artisti
Lida Abdul, Mustafa Abu Ali, Bisan Abu Eisheh, Etel Adnan, Ayreen Anastas, Vyacheslav Akhunov, Can Altay, Omar Amiralay, Said Atabekov, Kutlug Ataman, Fikret Atay, Kader Attia, Vahap Avsar, Mahmoud Bakhshi, Gabriele Basilico, Neil Beloufa, CANAN, Céline Condorelli, Dina Danish, Cem Dinlenmis, Peter Friedl, Rene Gabri, Sadhi Ghadirian, Yervan Gianikian - Angela Ricci Lucchi, Barbad Golshiri, Mona Hatoum, Malak Helmy, Emily Jacir, Khaled Jarrar, Lamia Joreige, Alimjan Jorobaev, Hiwa K., Hassan Khan, Abbas Kiarostami, Taus Makhacheva , Mona Marzouk, Ahmed Mater, Sabah Naim, Moataz Nasr, Navid Nuur, Walid Raad, Koka Ramishvili, Hany Rashed, Mario Rizzi, Ahmed Sabry, Roy Samaha, Hrair Sarkissian, Ariel Schlesinger, Hassan Sharif, Wael Shawky, Ahlam Shibli, Eyal Sivan, Jean Marie Straub-Danièle Huillet, Jinoos Taghizadeh, Lawrence Weiner, Mohanad Yaqubi, Amir Yatziv, Akram Zaatari
- Altra piacevole opportunità, fresca di un prestigioso riconoscimento all’ultimo Festival di Cannes e del successo della critica, è l’arrivo, in assoluta anteprima nazionale ad Arte Fiera 2015, di “Turner”, il visionario film di Mike Leigh su uno dei più importanti pittori e artisti del XIX secolo.
Leigh, divenuto un punto di riferimento nel cinema britannico e probabile candidato all’Oscar, sarà in Fiera il 25 gennaio proprio per presentare la sua nuova opera, che narra in particolare gli ultimi 25 anni della vita dell’artista.
«Turner è un film di tensioni e contrasti – dice Leigh – tra la mortalità dell’uomo e l’immortalità delle sue opere, tra la sua fragilità e la sua forza».
Arte Fiera è stata scelta come ideale sede per la presentazione del film, alla vigilia dell’uscita nelle sale italiane. Questa prestigiosa occasione, va ad arricchire il programma delle iniziative collaterali della fiera con un film dedicato a un gigante dell’arte. Turner, nato a Londra nel 1775 e morto a Chelsea nel 1851, è stata una figura centrale dell’800, apprezzato per il suo stile fin dai primi anni di carriera. Conosciuto con il soprannome “Pittore della Luce”, la figura di Turner spicca nella pellicola di Leigh con i tratti per cui era noto: l’eccentricità e la vulnerabilità, l’irregolarità e il talento assoluto. Il film – che ha ricevuto al Festival di Cannes 2014 il Premio per la miglior interpretazione maschile di Timothy Spall e la candidatura di Leigh alla Palma d’Oro - evoca gli ultimi 25 anni di vita dell'eccentrico pittore britannico che ha vissuto circondato da suo padre e dalla governante.
Mike Leigh, regista attivo da oltre 40 anni, vanta un repertorio di circa quindici lungometraggi e diversi riconoscimenti internazionali. Ha vinto la Palma d'Oro a Cannes come miglior regista per il film Naked nel 1992 e nel 1996 come miglior film con Segreti e bugie. Topsy-Turvy - Sotto-Sopra si è aggiudicato nel 1999 due Oscar per i migliori costumi e il miglior trucco. Il segreto di Vera Drake è stato Leone d'Oro come miglior film alla Mostra di Venezia del 2004. A Venezia Leigh era già stato premiato nel 1988 con Belle speranze che gli era valso il Premio della critica.