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24/10/08

Da Londra a Parigi

Dopo la settimana londinese ora mi sono trovato per tre giorni a Parigi.

Anche qui una marea di proposte fra fiere, mostre, eventi vari e le normali programmazioni delle gallerie. Per cui inizio al mattino presto con un breve salto al Louvre per la stupenda mostra sul Mantegna, fantastica!

Torno quindi al contemporaneo andando al Fiac, allestimento molto ben curato e selezione di opere alta e più caratterizzata rispetto a Londra, meno effetto mercato. Il pubblico anche più tranquillo. La divisione fra Cour Carrée du Louvre e Le Grand Palais non è proprio comoda. Alla sera un attimo di riposo alla bella mostra sul futurismo che è nato a Parigi (sti francesi!).

Il giorno dopo un salto al vicino Espace Pierre Cardin per ShowOff una allegra rassegna con interessantissime proposte, spazi più addossati ma ben curati. Poi la bella mostra “La consistance du visible” alla Fondation d’entreprise Ricard con una serie di opere molto concettuali. Un attimo dedicato allo shopping alla Galeries Lafayette e intanto sbircio la 4 edizione di Antidote alquanto semplice ma divertente, in particolare le opere di .

Più caotico ho trovato Slick 08 nel grandioso spazio per l’arte 104 e tutte le forme creative che ha aperto da poco nel 20 arrondissement parigino, luogo fantastico, un poco scomodo però!

Che dire, sempre troppe cose in cui non è facile immergersi e poter vedere, si osserva ma poi come poter fare ad approfondire, percepire meglio le singole opere?


Via e ora ultimo giro a Torino con la prossima settimana e c’è anche la Triennale!

18/10/08

Giornate londinesi

Il fine settimana londinese si è svolto con una intensa serie di eventi puntellati dalla serie d’incontri organizzati alla Serpentine Gallery, il progetto da Hans Ulrich Obrist Manifesto Marathon è stato molto ricco di emozioni e attimi da ricordare, fra gli artisti proposti : Vivienne Westwood Pier Vittorio Aureli Hilary Koob-Sassen Ingo Niermann and Zak Kyes Elaine Sturtevant Rasheed Araeen Peter Cook Raqs media collective Gilbert & George Ben Vautier Jonas Mekas Jean-Jacques Lebel Tom McCarthy Mark Wallinger Yoko Ono Barbara Steveni Ekaterina Degot Richard Wentworth Nathaniel Mellors Lee Scrivner Agne's Varda Andrea Branzi Henry Flynt Marina Abramović .

Durante la rassegna mi sono concesso alcune pause andando alla Saatchi che ha aperto in una stupenda location vicino a Slona Square con una serie di installazioni e grandi lavori di artisti cinesi, che però mi paiono molto belli esteticamente ma poi mi lasciano alquanto freddino. Un’altra pausa alla V&A con due mostre di memorabilia sugli anni ’50, una più storica sulla guerra fredda e una più romantica sulle The Supremers.

Serata ancora ricca di stimoli alla Tate Modern con l’installazioni di Cildo Meireles, che mi sono parse più interessanti del grande ma troppo infantile lavoro di Dominique Gonzales Foerster. Mentre molto ben articolata è la mostra dedicata alla serie Sengram di Rotcho.

In questi ultimi giorni ho visto anche alcune gallerie private, fra le proposte più belle quella di Rafael Lozano Hemmer da Haunch of Venison che nei tre piani dello spazio propone i suoi lavori interattivi. Contemporaneamente Sprovieri Progetti espone un interessante lavoro di Matheus Rocha Pitta sulla terra.


Lo Zoo Art Fair, dietro alla Royal Academy, in spazi un poco sovraffollati propone molte varietà, fra cui emergono il lavoro/ricerca di Alessandro Ceresoli da Francesca Minini e lo stand Formcontent curato da Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel con la particolare proposta di diverse performance.

11/10/08

Carlo Carrà a Palazzo Salmatoris

Lo storico palazzo cheraschese dopo aver ospitato mostre su Picasso, De Chirico, Felice Casorati e tanti altri importanti artisti, quest’anno ci presenta una selezioni di opere, più di settanta provenienti da diverse collezioni private di importanti musei, di questo artista italiano del secolo scorso. La mostra è raccolta sotto il titolo di “La natura come sogno”, e durerà fino al 14 Dicembre. Il titolo scelto deriva da una frase dell’artista stesso, secondo cui ci sono due modi di dipingere un paesaggio: uno è dipingere un motivo naturale e l’altro, più difficile, è trasformare il paesaggio in “un poema pieno di spazio e di sogno”. La mostra ripercorre la ricerca di Carrà come interprete della natura, prima di tutto del paesaggio, ma anche della figura e della natura morta.

Il nucleo principale è costituito dalla produzione “post–Metafisica”; realizzata dopo la prima guerra mondiale, quando Carrà si stacca definitivamente dalle esperienze di gruppo per iniziare una ricerca autonoma e solitaria. Si dedica soprattutto al paesaggio con una intensa poetico capace di restituire il profondo senso lirico di uno dei più intensi periodi storici della storia italiana del novecento.

Fra le opere della rassegna cheraschese spiccano tra l’altro il particolarissimo Autunno (Ritratto di Emilio Colombo, 1909), il suggestivo Ricordi d’infanzia (1916, capolavoro del Primitivismo degli Anni Dieci, già segnato da una atmosfera metafisica); il commosso Paesaggio lombardo (1921), l’inedita Chiesa Romanica (1927), appartenuto lungamente all’artista stesso e presentato in questa mostra per la prima volta; l’intenso e sofferto Alba tragica del 1940. Una sezione di Palazzo Salmatoris è poi dedicata alla grafica, con tutte le principali acqueforti dell’artista realizzate negli Anni Venti.


Orario di visita dal Mercoledi' al Sabato dalle ore 09.30 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 18.00, biglietto 6 euro, vi sarà la possibilità di visita con guida (inclusa nel biglietto).