Translate

27/03/07

Passeggiata torinese


Sabato 24 Marzo 2007.
Inizio di primavera piovoso e carico di tranquillità, per cui sembra giustissimo iniziare la gita nella capitale sabauda con Palazzo Bricherasio e la grande mostra sui Macchiaioli. Come sempre l?allestimento è ben curato, in questa occasione anche bilingue (italiano/inglese), ci immerge, grazie anche ai diversi video, nella realtà storica e culturale di questo piccolo ma interessante gruppo di artisti toscani. Soprattutto il primo piano presenta interessanti opere come ?Il Pascolo di Castiglioncello? di Telemaco Signorini o il suggestivo ?Paese di Vada nella Maremma toscana? di Giuseppe Abbati.

Un percorso culturale che ci riporta al tempo agreste in cui l?Italia si stava formando e trasformando. Si rimane soprattutto perplessi su come il paesaggio italiano si sia abbruttito e di come questi luoghi di meraviglia fermati in quadri delicati e sereni sia oramai un ricordo troppo lontano.

Poi breve tappa al MIAAO, che propone un mix di lavori realizzati da Laura Castagno negli anni 60 e nei più recenti anni 90. Una serie di leggiadre opere geometriche dai colori diafani.
Più in là la Galleria Francosoffiantino in via Rossini 23 presenta il progetto, molto interessante, di David Zink Yi. Una serie di fotografie legate all?abitazione della nonna che vive in Perù in via Roma 395, che da anche il titolo alla mostra. Si tratta di grandi immagini su una serie d?interni abitati dalla nonna, che rivelano la lunga storia familiare della sua famiglia.

Allestita in un delicata disposizione che tenta di ricrea lo spazio domestico. Purtroppo i video non erano attivi a causa di un contrattempo non dipendente dalla galleria.

Sul lato oltre Dora, presso il nuovo spazio Blank, coordinato dalla Galleria Estatic, Miki Yui presenta il suo delicato progetto Hitotoki. Una raccolta di lievi opere spirituali. Adagiate al suolo.

Attimi di un quotidiano marginale, forme che vivono sul confine della materia e del tempo. Una sensibile raccolta di fogli elaborati dal suono e dallo scandire del vivere. Un luogo raccolto e spirituale.

Troviamo una serie di disegni da Giorgio Persano, sono i recenti lavori di Rob Birza, che pare ripresentare in una chiave più nuova l?opera di Mondino e dei suoi danzatori, che oramai sono presi dalle dinamiche della violenza quotidiana.
In forma di istallazione, alla Galleria Vitamin, Marco de Luca propone un assemblaggio minimale sul tema dell?inquietudine dell?abitare.
Più tradizionali la collettiva di donne sul tema dei ritratti femminili, presentata alla Galleria 44 in Via della Rocca 44. Si passa dai giocosi volti di T.Garelli a quelli più melanconici di A. Madia.
Anche Guido Costa Project ha nei suoi spazi in Via Mazzini 24 una recente serie di ritratti ma sono quelli dell?artista olandese Philip Akkerman. L’autoritratto è un tema a cui l?artista si dedica da più di 25 anni, sempre con delle differenze stilistiche molto raffinate e soluzioni formali che giocano fra l?inquietante e il romantico.

21/03/07

la fine dell’arte…


Forse i cambiamenti sociali ed urbani del nostro quotidiano hanno dato una delle ultime sferzate al creare artistico.
Sempre più spesso l’arte pare aver abdicato alla sua funzione di riflessione per piegarsi anche lei al mondo del divertimento.
L’arte come spettacolo, uno dei tanti spettacoli, più o meno belli, più o meno utili.
Lasciandosi consumare come un prodotto da supermercato/boutique diventa anch’essa un messaggio non più uno strumento.
Ma pare che tutta la Cultura si sia evaporata al sole di un contemporaneo senza memoria e con un lontano futuro.

18/03/07

Jean Baudrillard

Un pensiero di perplessità del fare e del tempo, un mondo che si trasforma e che non conferma le forme e i percorsi assodati.
La sensazione che la consapevolezza dell’essere non è più così logica e continua.
Un mondo che cambia molto in fretta.
Un’arte che non sa più essere significato ma solo messaggio.

15/03/07

Kendell Geers



Girando sul web ho trovato questo interessante testo di Kendell Geers che riesce ha centrare in pieno la nostra modernità, se vi capita dategli un’occhiata, soprattutto l’idea della trasformazione della funzione dell’arte e del suo essere oramai superata da un modernità sempre più inimmaginabile e in trasformazione.


10/03/07

Torino 10 Marzo 2006




Ho iniziato la mia passeggiata dalla piccola ma interessante mostra delle fotografie di Luca Massimo sulla lotta greco-romana ad Atrium, una serie di ritratti sportivi molto dinamici. L?esposizione durerà fino al 13 Marzo. 

Più vasta è la mostra su Mario Surbone presso la Sala Bolaffi. Artista molto delicato e con un coerente percorso espressivo che nelle serie degli Incisi ha forse la cifra più interessante. Mostra molto bella ma quasi nascosta al Maneggio Chiablese alla Cavallerrizza Reale quella intitolata Go Between. Si tratta di un interscambio fra l?accademia di Monaco di Baviera e quella torinese. In questa occasione nove artisti allievi di Sean Scully propongono di lavori molto bella. In particolare mi hanno colpito le opere cromatiche di Uli Zwerenz con colature intese e quelle astratte di Barbara Bernrieder in cui campi di colore diverso giocano in leggeri equilibri.

Dopo una piccola pausa per un caffè sono stato a Palazzo Madama dove la mostra per la mostra su . si tratta di una esposizione archeologica molto ben curata, sia nelle didascalie che nell?allestimento. Forse molto ridotti i pezzi ma esposti con un interessante supporto didattico.

Mi sono spostato sul contemporaneo con la visita alla Galleria Sonia Rossa che si è trasformata nel Lira Hotel. Simpatico idea realizzata dall?artista Jonathan Monk in una rivisitazione odierna del ?One Hotel ? di Alighiero Boetti. Progetto abbastanza ben realizzato, molto belli i cuscini in marmo.

Alla galleria In Arco, un vasto progetto editoriale dedicato agli Arcani Maggiori in cui 22 artisti di diverse generazioni, forme ed idee è stato coinvolto nella realizzazione delle illustrazioni dei tarocchi. Idea interessante in cui forse certi artisti potevano dare di più. Se alcuni hanno prodotto interessanti immagini altri sono rimasti annoiati su un cifra stilistica scontata.

Concluso il mio giro a Palazzo Bricherasio per la mostra Outlook. Se la precedente selezione non mi era piaciuta molto in questa ho trovato opere molto ben presentate e di ottima qualità come ?Conversazione? di Per Barcaly proposta da Giorgio Persano un bel pezzo di Tony Oursler proposto dalla Galleria In Arco.

01/03/07

invito…



Vi aspetto alla mostra :
SILERE (BE SILENT)
- Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero, Sophie Usunier -

a cura di Claudio Cravero
A Torino in via Sansovino appuntamento con il silenzio
Opening: venerdì 9 marzo 2007, dalle ore 18.30, via Sansovino 217, Torino
Durata: dal 10 al 31 marzo 2007, dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.00

Venerdì 9 marzo 2007, prima che alcuni spazi del palazzo industriale di via Sansovino 217 siano occupati da nuove attività, Cantiere48 presenta SILERE (BE SILENT), una collettiva di quattro giovani artisti che, all?interno di questi luoghi in trasformazione e attraverso il silenzio, riflettono con le loro opere sull?individuo e i suoi confini come ricerca di uno spazio in cui il silenzio stesso può diventare parola.
Gli edifici misurano lo scorrere del tempo anche attraverso le diverse destinazioni che subiscono nel corso dei decenni. Quando un palazzo signorile si trasforma in tribunale, quando una chiesa diventa una sala conferenze, quando una fabbrica dismessa diventa un museo, il cambiamento non è mai solo il risultato di una fredda operazione edilizia. È invece un momento fortemente simbolico che segna, a volte in modo drammatico, il passaggio da fasi di espansione a fasi di declino, o viceversa, la rinascita dei luoghi stessi. È anche il modo in cui gli edifici stessi si adattano al presente e alle sue evoluzioni rapide, conservando spesso le tracce del lavoro degli uomini e delle donne che le hanno abitate.
È in questo contesto che nasce SILERE (BE SILENT). Prima, infatti, che alcuni spazi del palazzo di via Sansovino 217 siano occupati da nuove attività, probabilmente di diversa natura rispetto alla precedente destinazione, è sorta la necessità di riflettere in uno spazio silente il cui silenzio stesso può diventare parola. Il silenzio di SILERE (BE SILENT), che dal latino significa essere silente, sia come verbo sia corpo, è inteso come possibile risposta ad una cultura che sembra privilegiare, nel tempo e nello spazio, suoni, fragori e rumori.
Nella ricerca del silenzio, c’è spesso chi rincorre spazi fisici di tranquillità per ricostruire la propria misura spirituale, come nei vecchi santuari, e chi, invece, sembra sollecitato dall’irrequietezza propria del nostro tempo, soffrendo quasi il silenzio secondo una nuova forma di horror vacui. Ci sono, inoltre, anche delle dimensioni creative del silenzio che rientrano nella sfera dell?arte, vale a dire spazi attraversati da un profondo mutismo in cui, non necessariamente non si odono suoni, ma in cui lo stare in silenzio assume lo stesso significato della parola. Sorge dunque naturale chiedersi se esista una reale dimensione del silenzio. Più ci si sforza a non produrre suoni, più diventa percettibile il rumore del respiro, del battito cardiaco, del nostro corpo che reagisce alle suggestioni di ciò che lo circonda e alla coralità o alle difficoltà che quei momenti portano con sé.
Tra gli artisti di SILERE (BE SILENT), c?è chi si sofferma a tastare la terra per ritrovarne il ?sapore? e il profumo riscoprendo nuove dimensioni sinestetiche (Domenico Olivero), chi esplora il paesaggio per ricondurre l?attenzione a riflettere sui propri confini (Riccardo Del Conte), chi indaga i ?territori? emotivi e psicologici del corpo umano in un contesto di disagio (Dario Neira), e chi, infine, con un semplice gesto, annodando e snodando una catenina (Sophie Usunier), segue il ritmo della terra che crea e disfa inesorabilmente, perché in ogni forma di vita che finisce c’è sempre l’inizio di qualcos’altro.
E tra la fine e il principio, c?è questo momento, sospeso, a tratti frammentato, dell?essere silente; il momento che contempla l?attesa di una nuova forma di vita in via Sansovino.

La collettiva è resa possibile grazie al contributo delle aziende Edilmar, Ditto Consult, LunaBianca Italy s.r.l, TEKNE.
Per informazioni:
Orario: dal mercoledì al sabato dalle 15.30 alle 19.00 o su appuntamento, verificare sempre prima telefonicamente.
Ufficio stampa, cantiere48, via Sansovino 217, 10151, Torino T +39 011.735515 E press@cantiere48.com www.cantiere48.com

SILERE (BE SILENT)
- Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero, Sophie Usunier -

In Turin, in Via Sansovino appointment with the silente
Title of the artshow: SILERE (BE SILENT) curated by Claudio Cravero
Opening: on Friday March 9th 2007, from 6.30 at the Factory Building in Via Sansovino 217
Time : from March 10th to 31st, Tue ? Fri, 3.30pm ? 7pm
Free entrance.
On Friday March 9th 2007, before occupying by new companies some spaces of the Factory building located in Via Sansovino in Turin, Cantiere48 presents a group art show titled SILERE. The title comes from a Latin suggestion “BE SILENT” and in the art show it is conceived round the body and the verb. In fact, in these industrial areas under transformation four young artists reflect through the silence on the individual and his borders as search of a place in which the silence can become word.
The artists of SILERE are: Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero e Sophie Usunier.

The art show is made possible thanks to the sponsorship and support of Edilmar, Ditto Consult, LunaBianca Italy s.r.l., TEKNE.
Place of expo: Torino in via Sansovino217 ? 10151 Torino
Timetable : 10th to 31st March 2007
Schedule: from the Wednesday to Friday ? 3,30 to 7 pm .

For all contacts and information: cantiere48, via Sansovino 217, 10151, Torino
T +39 011.735515 E press@cantiere48.com www.cantiere48.com