Tipologia dei Musei contemporanei
- Spazi costruiti per l'arte
contemporanea/moderna
A) spazi espositivi realizzati per
ospitare opere d'arte moderna, luoghi che agiscono come raccolte o spazi
espositivi in modo classico (Mostre con un titolo, una critica, un aspetto
storico, una documentazione dell'evento etc..) Centre Pompidou, Tate, Castello
di Rivoli, etc.. questi spazi hanno il grande problema che sono stati
realizzati in forma rigida e classica, o peggio ancora che non tengono conto
delle esigenze espressive contemporanee.
B) spazio sperimentale o
laboratorio, luoghi realizzati per mostra che in parte sono legati alla
struttura classica ma che cerca di essere più immediati nel raccogliere gli
umori espressivi contemporanei, svolgono un lavoro che non vuole solo
storicizzare. Questi luoghi sono di recente ideazione, come ad esempio il
Palais de Tokyo, Villa Arson, le case degli artisti etc..
- Spazi Museali
Musei ed istituzioni non legate
all'arte contemporanea/moderna ma che diventano, in certe occasioni spazi utili
per ospitare tali realtà. Spesso per realizzare un confronto o dialogo fra le
tecniche e le espressività. Esempio progetto Gemine, uso dei musei italiani per
allestire mostre di giovani artisti,
- Spazi indipendenti dal contesto
artistico
A) spazi della realtà quotidiana,
slegati dalla funzione istituzionale dell'arte, nel suo complesso (antica,
moderna etc..) ma che si realizzano con la metodologia dell'allestimento, con
delle opere materiche, un curatore...cioè
spazi non adibiti all'arte come luoghi religiosi (chiese, conventi..),
luoghi storici (archeologici, monumentali...), piazze, capannoni industriali,
hotel, bar, vetrine dei negozi, centri commerciali etc.. fra gli esempi più
interessanti la rassegna "Manifesta",
che ogni volta cambia luogo espositivo (Francoforte, San Sebastian etc..)
B) spazi liberi in cui non è
richiesto, nei casi estremi, nemmeno l'intervento del pubblico... luoghi
naturali, abitazioni private, eventi indipendenti. In questi casi ne esiste
solo una documentazione creata ad hoc...
- Spazi multimediali
Giornali, web, radio, cellulari,
etc..
Come esempio di rassegne d'arte
vediamo quelle che sono considerate le più importanti mostre
L'anno scorso a Kassel, con la
rassegna Documenta (che ogni 5 anni tenta di realizzare un momento di
riflessione sull'arte contemporanea), quasi tutte le opere esposte erano tese
ad analizzare e studiare il presente soprattutto con un atteggiamento
sociologico/documentaristico. Ponendo l'accento su che cosa l'arte deve
trattare. In un generale disagio sociale, culturale o individuale.
Quest'anno anche i proclami per la
Biennale sono molto forti; "sopravvivenza" "utopia"
"clandestini" "smottamenti" queste parole per descrivere l'
"arcipelago" Biennale, dieci rassegne curate da professionisti,
critici e anche artisti. Tutte riunite sotto il titolo complessivo "Sogni
e conflitti. La dittatura dello spettatore" ".. perché lo spettatore
controlla con la sua presenza o assenza il successo di ogni rassegna o
iniziativa culturale.." "Non mostrerà un'arte politica bensì una
riflessione sulle politiche dell'arte", avvisa Bonami nel comunicato della
Biennale. Otto le sezioni all'Arsenale, due ai Giardini di Castello: qui, al
Padiglione Italia, si terrà "Ritardi e rivoluzione", curata dallo
stesso Bonami e da Daniel Birnbaum, mentre l'altra mostra è "La
zona", progetto realizzato da A12 e curato da Massimiliano Gioni. Quanto
alle otto mostre all'Arsenale, "Z.O.U. Zone d'urgenza" sarà firmata
dal cinese Hou Hanru, "Sistemi individuali" dallo sloveno Igor Zabel,
"La struttura della sopravvivenza" dall'argentino Carlos Basualdo,
"Stazione utopia" dal terzetto composto dall'americana Molly Nesbit,
dallo svizzero Hans Ulrich Obrist e dall'artista tailandese Rirkirt Tiravanija,
"Conflitto" da Catherine David che ha diretto "Documenta
X", "Il quotidiano alterato" dall'artista messicano Gabriel
Orozco, "Clandestini" ancora da Bonami, "Smottamenti" da
Gilane Tawardos con il Forum Africa contemporary art. Segnaliamo anche che la
Palestina non avrà un padiglione, come qualcuno sospettava, ma l'intervento di
una singola artista negli spazi esterni dei Giardini. Via si cerca di
accontentare un poco tutti, così sarà difficile sbagliare ma si dirà nulla di
nuovo?