I primi segnali di cambiamento
sono avvenuti con la pop art e il minimalismo, da quando si è iniziato a creare
opere legate a diversi mezzi, non prettamente classici (pittura e scultura), e
lavori artistici che si realizzavano in uno scorrere del tempo (happening
etc..). Essi hanno aperto le porte all´espressività della land art, dell´arte
concettuale, della body-art. Gli artisti non seguono più una particolare
corrente ma si evolvono autonomamente. Interessante notare come da questo
momento in poi non si sono più avute evoluzioni lineari ma fenomeni di
differenziazione a volte dialoganti fra loro o che crescono indipendentemente
dal contesto generale. Forme evanescenti, descrittive, narrative. Il
minimalismo è stato anche un momento significativo per avvicinarci a nuove
considerazioni sulla società e sull'ambiente. Rinnovando le culture, le
tematiche, portandoci ad un superamento delle correnti artistiche, creando
un'indipendenza dell'artista e la diversificazione del mercato. L'arte che
diventa soggetto, si dibatte su cos'è arte, qual è il suo linguaggio, la sua
funzione, su chi è artista. Si fanno riflessioni sull'opera e sui soggetti che
la conoscono, si formano nuovi artista e nuovi fruitori. E fra queste figure si
sviluppa un dialogo. L'artista può definire cosa sia un'opera/espressione e
cosa non lo sia, cioè cosa egli non vuole affermare e ciò che egli vuole
affermare. Sempre di più le opere portano in se un valore di forma interattiva.
Un'attenzione al dialogo, alla multifunzione, al coinvolgimento dello spettatore,
alle relazioni, ai rapporti. Sempre più i momenti artistici sono caratterizzata
dalla convivialità, dall'incontro, da uno spirito comunitario. (artisti che
realizzano ristoranti, negozi, che interagiscono con i galleristi (facendoli
diventare opere o usando i loro mezzi). Forse perché una delle componenti
dell'umanità è la sua socievolezza.
L'artista deve essere capace di
ascoltare continuamente, intuire, percepire ogni suono del mondo, ogni segnale
della comunità, e convertire tutto ciò in un nuovo mondo reale. L'artista come
antropologo che sappia descrivere il proprio presente. Egli deve saper entrare
nel sistema sociale e sapersi rivolgere alla collettività, sia usando modi
pubblicitari o elaborando forme più intimistiche. Se la vita è una necessità,
l'arte è la sua forma. Non solo più oggetti ma un coordinamento di materiali,
spazio e tempo. L'arte diventa vita, rinunciando al suo estetismo per diventare
"estasi" (via esageriamo!!!). Essa può avere una via sia spirituale
sia espressionista di un'energia personale che prende forma. In una società
come la nostra, dove i bisogni materiali sono già stati realizzati, l'arte ha
il compito di soddisfare il nostro "essere spirituale". Un grosso
rischio è correre, seguendo lo spirito consumistico, verso una continua ricerca
di un nuovo, in un meccanismo di consumo infinito ma insoddisfacente.
Oggi tutte le opere sono aperte a
chiunque, le letture possono essere molteplici, multidirezionali. Oggi
l'artista non è più un creatore di semplici immagini o forme, essendo chiunque
in grado di crea un'immagine, ma un creatore di realtà. Non limitandosi alla
semplice funzione di creatore di oggetti ma realizzando eventi, sensazioni,
incontri, che diventano i nuovi elementi base dell'arte. Quasi come
un'estensione dell'opera materica, uno sviluppo reale di un quadro o di una
scultura in un determinato spazio e tempo. Molto importante notare la
differenza rispetto agli anni 60/70 in cui tutto il lavoro artistico era
realizzato con un atteggiamento rivoluzionario, di contrasto e contrapposizione
al mondo. Oggi questo atteggiamento risulta inutile, obsoleto, dopo tutti
questi anni di attesa di una rivoluzione, si è capito che non c'è più nulla da
rivoltare.. anzi si adotta un atteggiamento da "Virus" cioè da elemento
che all'interno del sistema muta e altera le funzioni del sistema stesso.
Siamo completamente liberi di
amare ciò che più ci piace non dobbiamo più sottostare a nessun diktat
culturale, e come tutte le libertà è molto difficile poterla gestire.......o
forse preferiamo avere dei vati che ci dicono cosa amare?
Queste sono alcune mie idee
sull'arte del presente, forse incomplete e confuse, ma in attesa di un
confronto aperto con altre visione....
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