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09/11/10

China Power Station




Si è aperta Domenica 7 Novembre la mostra “China Power Station” presso la Pinacoteca Agnelli al Lingotto di Torino.

L’evento ha preso avvio con una maratona da mezzogiorno fino alla sera alle sei sul tema “Il Futuro della Cina” coordinata da Hans Ulrich Obrist che ha dialogato con filosofi, artisti e architetti sul presente e sul prossimo futuro di questa grande nazione che pare sempre di più diventare la potenza del nuovo millennio.

Le opere esposte provengono dalla collezione Astrup Fearnley, una delle più importanti al mondo per la vastità e qualità dei pezzi raccolti.

La mostra si apre subito con un grande lavoro di Huang Yong Ping un enorme Colosseo in cotto che accoglie centinaia di piante, posto accanto all’opera “Who has stolen our bodies” Chun Yun, una serie di minute saponette usate. Questa vicinanza pone quasi un perfetto dialogo fra un’aspirazione di grandezza che questa nazione potrà avere con la reale quotidianità di un paese di oltre un miliardo di persone.

La mostra sviluppata su due livelli nel suo complesso è interessante e offre l’opportunità di vedere diverse opere di pregiato valore e di particolare bellezza, come la nota opera “Loveit, Bite it” di Liu Wei o le suggestioni sonore di un multi dinamismo come “N kilometers towards the west” di Zhang Ding che nella sua forma e nel suo progresso acustico pone continui interrogativi sullo sviluppo.

Come sempre si aprono tante domande sulla forma espressiva di questi artisti che spesso più che cinesi paino perfettamente integrati nel contesto europeo dimostrando come la globalizzazione rende troppo omogenea la cultura contemporanea.