Nel fine pomeriggio sono stato a Ca'
Pesaro, sede della Galleria di Arte Moderna, per la mostra su Shozo Shimamoto,
la permanente l'avevo già vista alcuni mesi fa. La mostra del giapponese era
costituita proprio da quattro pezzi, discreti.. ma chiamarla mostra?
soprattutto far pagare un biglietto! per fortuna che ho una tessera di un
giornale con cui collaboro da anni!
Per riprendermi il giorno dopo sono andato
subito all'Accademia, non ci sono parole, sempre stupenda. Una breve pranzo al
Break vicino alla Stazione e poi sono passato a vedere la seconda parte della
mostra della Masa, l'Inferno, che come già mi aspettavo non era tanto meglio
del Paradiso, via si salvava la grottesca risata di DeDominicis, per il resto
cosucce carine ma nulla di particolare.
Dopo sono andato con un traghetto
all'isola di San Lazzara a vedere il convento armeno. Qui il padre che faceva
da guida è stato molto simpatico e la raccolta di manoscritti miniati che ci ha
fatto vedere favolosa, alla sera al rientro un giro per gallerie in zona San
Marco, molto bella la mostra al Capricorno di Charlene Liu, delicati acquerelli
floreali contaminati da motociclisti on-the-road. Mercoledì un rapido giro in
biblioteca alla Fondazione Querini Stampalia, dove paiono per completarsi i
restauri su Scarpa, un architetto veneto che amo molto, visto anche la bella
mostra di Paolini e la più mediocre di un artista indiano molto MTV.
Finalmente
nel primo pomeriggio inizia il workshop. Il primo momento è molto divertente,
con persone che arrivano da tutto il mondo. Fra cui una simpatica ragazza neozelandese
e una fulminata curatrice di Londra. Ci si saluta tutti e si inizia con una
bella conferenza di Richard Shusterman sulla consapevolezza della percezione
sia culturale che corporea, e si proseguita poi alla sera con un simpatico
intervento con Daniel Birnbaum, curatore internazionale, fra il pensiero
filosofico di Wittgeistein e l'opera non materica di Rirkrit Tiravanija,
conclusasi con una allegra bevuta...
Giovedì continuano le belle giornate di
caldo, primo incontro in un bar di Campo Santa Margherita, oltre a R.Tiravanija
c'erano Philippe Parreno e Pierre Huyghe, per saluti e convenevoli e nel primo
pomeriggio ci allieta la conferenza di Maurizio Nannucci, persona squisita e
con una notevole esperienze su tanti fronti che io amo molto, sviluppo degli
spazie e cooperazione fra artisti.
Giunta la sera ci si ritrova tutti a casa di
R.Tiravanija, con gli allievi dello IUAV, per una conferenza che si protrae in
una allegra festa alla IUAV stesso. Venerdì abbiamo iniziato con una
passeggiata per le calle e per i luoghi di ristoro amati da R.T. per poi andare
in un bel giro in barca nella laguna veneziana, un cielo favoloso e una allegra
brigata, si stava molto bene. Quasi come degli argonauti alla scoperta di terre
nuove.
Tutto il viaggio si è concluso al Lido per una performance che R.T.
aveva preparato come conclusione del viaggio, una frase "ne travaillez
jamais" ricavata da un muro fotografata nei giorni della rivolta
studentesca parigina negli anni 60, delle parole critiche valide ancora oggi,
per il nostro eccessivo bisogno di consumo e produzione, che spesso sovrasta il
valore della riflessione e della creatività.
Sabato mattina ci siamo trovati
come al solito in Campo Santa Margherita e siamo andati a casa di R.Tiravanija
per una maratona culinaria in cui ognuno di noi ha realizzato un particolare
piatto, io una frittata di mele alterandola con della salvia. Il tutto è
iniziato alle 11,00 ed è durato fino alle 17,30 e poi ci siamo recati nel
chiostro di San Salvador, vicino a Rialto, dove dalle 21,00 in poi siamo stati
rallegrati da una simpatica band che ci ha portati fino all'atteso video
finale, in realtà si doveva realizzare la perfomance (che si vede nel video,
quella fatta al Lido) nel luogo, ma ci sono stati dei divieti dovuti alla
sicurezza.
Tutto comunque è stato molto gioioso e affascinante, io alla
mezzanotte sono andato a nanna, ma gli altri hanno girovagato fino a ore più
tardi. Purtroppo con Domenica si è chiusa questa bella esperienza, in un
momento di osservazione e critica dell'intero progetto, scambio degli indirizzi
e via sono tornato a casuccia. Moh sono ritornato alla mia quiete cuneese, ma
pieno di ricordi e energie da spendere per i prossimi tempi.
Si è trattato di
un'esperienza molto bella sia per le cose successe che per il piacere di aver
conosciuto tante persone costruttive e stimolanti, ci vorrebbero maggiori
occasioni come questa.