Il 15 settembre la Fondazione 107 presenta la mostra antologica di Federico Piccari che prende il titolo dall’ultimo lavoro Amianto.
L'esposizione racconta la ricerca e la sperimentazione di tecniche e materiali a partire dal 1990 fino ai nostri giorni. Silicone trasparente, peli di barba, capelli, cera in assorbimento, resine, carta abrasiva, candeggina, timbri e l’amianto, sono tra i materiali utilizzati nella ricerca dell’artista torinese per dare vita a delle opere in bilico tra la scultura e la pittura.
La scelta di un materiale in una pittura “di processo” è dettata dalla specificità intrinseca al materiale prescelto che entra dichiaratamente nell’opera completandone la percezione e la comprensione.
Tra le opere in mostra tappeti in cui l'elemento tessile viene sostituito da pietre, scarpe, piastrelle fotografiche, bottiglie e i vetri, cravatte, giornali economico finanziari, oggetti recuperati, elementi che lo rendono un territorio circoscritto e definito, luogo di incontro ma anche di conflitto a far capo dalla sua valenza interculturale. In questo spazio delimitato nascono situazioni e formule di convivenza forzata talvolta implosive su di un territorio che è già reso ostile dai materiali utilizzati per la sua realizzazione.
Poi ci sono siliconi trasparenti, ritratti delle persone “invisibili“, presenti in ogni città del mondo, oltrepassati dagli sguardi dei cittadini, fantasmi di cui non ci accorgiamo più.
I feti armati, corpi organici fluttuanti nella serie “sospesi”, le carte a vetro in cui il segno è inciso, abraso nel supporto utilizzato e i lavori fotografici della serie “zattera”, corpi evocati dagli indumenti e resi scultura, scatole il cui contenuto si è come liquefatto, puri oggetti della memoria.
I ritratti con i peli di barba e capelli, spesso ritratti di sconosciuti in cui l’immagine è sostituita dalla presenza organica.
Infine, un'opera video su tre canali esposta per la prima volta che affronta il tema del “contatto” tra gli esseri viventi e l’installazioneAmianto poggiata su basamenti di marmo e rivestita di materiali preziosi, oro, argento e rame, metafora del nostro tempo.