Non sempre la carta è il supporto su cui agire artisticamente, a volte diventa essa stessa materia viva della creatività.
Un esempio eclatante lo si vede nella grande tradizione orientale della semplicità, spesso più nell’apparenza dello sguardo che nella complessa abilità del fare, degli Origami che hanno dato corso a una storia della piegatura della carta incredibile.
Secoli di tradizione e fantasia hanno sviluppato tecniche e idee che prendono forma con i fogli di carta colorati, dalle forme naturali alle elaborate strutture matematiche.
Un’occasione di vederle ci è data ora, fino al 15 Febbraio, a Torino nei suggestivi meandri sotterranei e nelle magnifiche stanze di Palazzo Barolo, in via delle Orfane 7, dove è possibile vedere alcuni ricercati esempi di questa affascinate pratica.
La mostra “Origami – Universi di Carta” è alla sua seconda edizione, ideata dopo il grande successo del 2013 che ha visto un successo di visitatori inaspettato.
Per questa mostra alcuni dei più noti maestri sono stati coinvolti per realizzare le opere esposte, si passa così dal rigore filologico della tradizione giapponese di sculture realizzate solo con una piega retta, effettuata su una superficie piana, a metodi di lavorazione innovativa, quali le nuove tridimensionalità, nata dalle mani e dall’estro del maestro Akira Yoshizawa, in cui alcuni pezzi erano in mostra già nella passata edizione, che consentono di esplorare forme evolute, pur partendo sempre dal concetto geometrico di base.
Interessante l’uso di carta bagnata, il wet folding, che consente di definire pieghe morbide, di sfruttare l’unione delle fibre della carta come se si attivassero in modo simile a una colla e di realizzare strutture di grandi dimensioni. Nuove procedure, tecniche di asciugatura, carta più pesante, hanno dato vita a un fiorire di nuovi origami artistici in oriente come in occidente.
Alcuni pezzi sono unici, realizzati appositamente in loco dai maestri piegatori, proprio in virtù delle dimensioni grandi.
Il percorso della mostra negli ambienti di Palazzo Barolo è strutturato per elementi: aria, acqua, fuoco, terra e vuoto. In Giappone la cultura dello spazio vuoto è centrale nel percorso artistico, spirituale e quindi visuale. Una sfida, anche questa, per far comprende all’occidente il Sol Levante”.
A corredo della rassegna sono organizzate visite guidate, incontri tematici, corsi di avvicinamento agli Origami, un ricco programma di eventi.