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29/04/11

Semi di libertà




La libertà al tempo del capitalismo comunista …

Da Domenica 3 Aprile l’artista Ai Weiwei rientrando all’aeroporto di Pechino è stato arrestato dalla polizia di stato cinese, il suo studio perquisito e di lui fino a pochi giorni fa non si sapeva più nulla. Ora pare, dopo diverse manifestazioni di informazioni da paesi europei e di importanti personaggi della cultura internazionale, che l’artista sia sotto arresto per una supposta evasione economica ai danni dello stato cinese, ma a molti sembra che sia più per le sue sollecitazioni alla libertà di espressione.

Infatti Ai Weiwei è noto per il suo impegno artistico e per il suo operato creativo che spesso ha trattato temi politici sempre con un impegno diretto in eventi del suo paese.

Questo avvenimento dovrebbe far riflettere tutti sulla strana situazione del maggior paese produttore di beni di largo consumo al mondo. Paese che è sotto una oligarchia politica ristretta e che sempre più coopera in modo poco civile con grandi gruppi industriali globalizzati, distruggendo in tal modo sistemi sociali che lentamente scivolano nel sottosviluppo.

Consapevole che i grandi temi economici non sono di mia competenze, penso però che sia possibile dare un piccolo segnale per cui propongo, se la situazione non si risolvesse al meglio per Ai Weiwei di invitare tutti i visitatori della prossima Biennale di Arti Visive di Venezia nel portare un seme di girasole, rimando all’opera realizzata dall’artista alla Tate Modern quest’anno, da lasciare davanti o vicino al Padiglione Cinese, un piccolo gesto per ricordare un grande artista e il valore della libertà.