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21/01/07

Pinot Galizio e il suo Tempo



E’ stata inaugurata ieri, presso Palazzo Congressi e Mostre, una nuova mostra su uno degli artisti cuneese più interessante del secolo scorso.
Se Matteo Olivero e Fillia sono stati più dimenticati, su di lui in questi ultimi anni è stato fatto un interessante lavoro di riscoperta.

La mostra è di ampio respiro, con una particolare visione fra l’artista e il momento storico in cui viveva.
Pinot Gallizio (Giuseppe Gallizio, ma chiamato da tutti Pinot nasce il 12 febbraio 1902 e muore il 13 febbraio 1964 ad Alba).
Anche lui, come Fillia è un artista poliedrico e decisamente sperimentale.
Si avvicina allarte dopo aver attraversato differenti interessi, studia da farmacista ed erborista, ma si appassiona anche allantropologia, etnografia ed archeologia. Tutte queste discipline saranno presenti anche nel suo fare creativo.

Si avvicina allarte tramite lamico Piero Simondo, ed insieme ad Asger Jom, il 29 settembre 1955, costituiranno ad Alba il Laboratorio Sperimentale del Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista. Si tratta di uno spazio comune per realizzare momenti dincontro sia culturali che politici, che attrarrà appassionati da tutta Europa. Questo gruppo di artisti avrà il suo apice con il “Primo Congresso Mondiale degli Artisti Liberi” tenutosi nel settembre 1956 ad Alba.

Seguiranno a questo particolare momento culturale alcuni sui importanti progetti come la “Caverna dell’Anti-materia”, uno spazio multisensoriale allestito a Parigi presso la Galerie René Drouin (1959) e il progetto, per lo Stedelijk Museum di Amsterdam, 1959-60. Nel 1964, poco tempo dopo la sua morte gli viene dedicata una stanza alla XXXIII Biennale di Venezia.

Fra i suoi lavori più noti si ricorda la pittura industriale ( lunghi rotoli dipinti e venduti al metro nei mercati albesi ), la “pittura in collisione” (rielaborazione di opere pittori di altri artisti) e i periodi geometrizzanti della serie la “Gibigianna”