Un’impresa genera prodotti che vengono messi sul mercato a volte questi si
evolvono fino a diventare parte di un sistema, nel caso dell'arte quello che si occupa di estetica e cultura.
Ma senza una base socio-culturale un prodotto difficilmente riesce ad inserirsi sul mercato, tanto più in una cultura come quella contemporanea dove la maggior parte dei prodotti è commercializzata attraverso enfasi che spesso non sono direttamente legate al prodotto stesso ma lo investono di un “immagine” che lo rende appetibile al consumo.
Ma senza una base socio-culturale un prodotto difficilmente riesce ad inserirsi sul mercato, tanto più in una cultura come quella contemporanea dove la maggior parte dei prodotti è commercializzata attraverso enfasi che spesso non sono direttamente legate al prodotto stesso ma lo investono di un “immagine” che lo rende appetibile al consumo.
Già
nel 1846 Charles Baudelaire in un testo noto col nome di “lettera ai borghesi”
invita la classe produttiva parigina ad interessarsi all’arte contemporanea, in
quanto luogo di innovazione e di ricerca.
Due
elementi di punta molto importanti per chi deve creare e far crescere nuovi
prodotti.
Questa
necessità diventa ancora più significativa oggi dove la produzione industriale
sempre più cerca di anticipare i tempi e di capirli. L’arte contemporanea
spesso è lo specchio magico che anticipa la culturale e le necessità del nostro
presente.
In
una società dinamica e mutevole l’arte del nostro presente spesso sa presentare
giusti stimoli per capire in che direzione il nostro mondo culturale sta
andando.
Bisogna
saper guardare al passato per rendere le basi solide ma non fermarsi al
compiacimento e proseguire nello sviluppo e nella ricerca.
L’arte
è un continuo stimolo e riflessione sul nostro reale presente, utile cercare di
capire i segnali di sviluppo della nostra società. Essa nella sua libertà
espressiva anticipa le forme culturali della comunità, che lentamente si
trasforma e plasma.
L’artista
sensibile al cambiamento raccoglie in anticipo le mutazioni e le idee del
tempo, troppo spesso visti come Cassandre anziché come inviti e anticipazioni
del nostro reale futuro.
Ricordiamoci
sempre che l’artista nasce nella cultura fiorentina quando verso il 1400 molti
letterati iniziarono a far crescere il valore dell’artigiano che sempre di più
veniva elevato ad artista, in quanto il suo lavoro non era solo legato alla
qualità tecnica ma anche all’ingegno e alla creatività dell’immagine che egli
creava. Il caso più noto di questa
trasformazione lo abbiamo col Vasari che scrive le vite degli artisti, oramai diventati
personaggi popolari e richiesti.
Per
cui le forti riflessione e suggestioni dell’arte dovrebbero essere percepite
come stimoli del cambiamento, utili segnali per realizzarli al meglio e nel
momento più presente.
L’arte
non è solo bellezza ma anche pensiero ed evoluzione.