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13/09/09

L’arte occasionale

L’Arte uscita dal funzione storica della rappresentanza dei poteri forti e lasciati i suoi usi paesaggistici intreccia nuove forme fra le sperimentazioni tecniche, le considerazioni sulla complessa socialità umana e ripensa agli spazi in modo dinamico. Spesso ripescando dal passato e riorganizzando al presente le tradizioni etnico/sociali viste con nuove riflessioni.

Inizialmente si riteneva che tali modi operassero sui margini del mondo ma ora siamo sempre più consapevoli di attraversare una fase plastica in cui si amalgamano diverse forme e idee, soprattutto casuali. L’arte sposta le centralità delle prassi conosciute, rinunciando a creare nuovi perni ma sviluppandosi in forme inorganiche, amorfe, dove tutto risulta precario, in trasformazione o in una continua emergenza. I luoghi specifici perdono la loro rilevanza e vengono secondarizzati. Per cui ogni spazio può essere al contempo centro o lato di un contesto. Non si può più razionalizzare, in quanto si è preso coscienza che non esistono autentici ordini, questi erano una parziale visuale del mondo, la natura non ha forme definite e classificabili come abbiamo sempre idealizzato per difendere la nostra insicurezza esistenziale, assetto usato per semplificato il nostro uso e consumo del globo. Dopo una forte attenzione al corpo umano e alle sue interazioni sui contatti umani, molti artisti si sono distanziati dal proprio se per guardare al noi che incredibilmente pulsa e ci travolge.

Spesso l’arte viene usata come elemento calamitatore di pubblico, rischiando in tal modo di essere null’altro che un elemento pubblicitario o banale consumo, finendo per confondersi con tutti gli altri oggetti che popolano la nostra routine e come essi vengono gestiti, ma se così non fosse avrebbe qualche speranza di esistere. La sua autenticità è un’altra funzione, è uno sviluppo tra gli interstizi del vivere quotidiano, che ha un suo percorso spontaneo, semplice. Vive di uno evoluzione occasionale quasi naturale, senza eccessive strategie ed obiettivi, ma che sa cresce e consolidarsi.