Nel mese di Novembre la città di Torino
ha dato avvio ad una grande rassegna di eventi artistici, dalla mostra
dell’ormai storicizzato Robert Mapplethorpe
alla grande kermesse di Artissima. Ma l’avvenimento più interessante è la
grande iniziativa intitolata Torino Triennale.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Essa è dislocata in 8 differenti
spazi fra Torino e Rivoli. Il titolo di questa prima edizione è “La sindrome di
Pantagruel” riferendosi al racconto di Rambelais, storia di eccedenza e di
grandiosità. Pantagruel è un gigante, figlio di Gargantua, che si nutri
voracemente provocandosi grandi disagi. Atteggiamento parallelo dell’arte
contemporanea che col suo essere sempre più abbondante e ridondante forse alla
fine danneggia se stessa. Le opere selezionate mettono in evidenza questo
spirito di eccesso, sia nelle forme traboccanti, che in qualche modo rimandano
al barocco, sia nella complessità dei temi affrontati, in particolare di
disagio sociale.
La nostra realtà è sempre più dicotoma, molti più ricchi
ricchi, ma anche molti più poveri poveri. Tutta l’umanità pare essere vicino,
tramite la tecnologia, ma ogni singola individualità pare essere più sola e
lontana dalle altre, rischiando in tal modo di essere manovrati senza potersi
ribellare.