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16/06/08

Parigi

Eccomi di ritorno da Parigi, città sempre dinamica e piena di fermenti. Ho visto alcune mostre interessanti, da segnalare sicuramente quella sul Sacro al Centre Pompidou e quella sulle forme espressive dell'oceano pacifico al Musée Jacquemart-André, come pure quella al Museo della Fotografie con Georges Rousse. Sul fronte contemporaneo fase povera di stimoli Jen Fabre al Louvre come Sophie Calle alla Biblioteca Nazionale mi piacciono, ma mi ricorda troppo le mostre viste alla Biennale dell'anno scorso a Venezia. 

Richard Serra al Gran Palais, non mi piace molto, trovo che le sue opere siano più interessanti negli spazi aperti come nel caso della scultura posta alle Tuilleris. Le gallerie private offrono artisti poco stimolanti o alquanto superficiali, tante forme estetiche che si bruciano al primo sguardo, trovo che manchi profondità, riflessioni, stimoli, percorsi, forse idee. Si salva solo la galleria Karsten Greve con la mostra EchO, con opere di Bright Ugochukwu, Claire Morgan, Roberto de Villacis & United Aliens Artists e altri ancora, in rue de Debelleyme. Da segnalare la mostra al Centro Culturale Svizzero di John Armleder  e la discreta ma anche qui troppo spettacolare mostra Superdome al Palais de Tokyo. Molto gradevole e di buona qualità la proposta di una serie di negozi di lusso nel quartiere di S.G.de Prè di ospitare al loro interno opere di diversi artisti contemporanei.


Alla fine sono rimasto più piacevolmente interessato dallo storico museo Cluny o dai romantici interni di Casa Comondo e dal piccolo ma affascinante museo Cernuschi dedicato alle arti orientali. Rientrando sono passato per Basile, come sempre stordente per la quantità e qualità delle proposte, peccato che tutto si bruci in un attimo e poi rimangono pochi ricordi. Ora mi rilasso qualche giorno qui a Cuneo e poi faccio un salto a Londra.

02/06/08

Festival di Arte Contemporanea di Faenza


 E’ stato molto ricco di propositi il 1 Festival di Arte Contemporanea di Faenza, che si è realizzato dal 22 al 25 Maggio di quest’anno. Prevalentemente svoltosi con incontri e conferenze, a volte forse con troppi relatori per incontro, ma che ha saputo dare stimoli e riflessioni a questo particolare momento di attenzione alle arti visive contemporanee.
I curatori della rassegna Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco e Angela Vettese, mi pare di aver capito, hanno scelto una linea di analisi delle strutture su cui il mondo dell’arte opera, lasciando volutamente i due punti estremi di questo processo: gli artisti e i collezionisti/pubblico, al di fuori, forse tema per prossimi incontri.
La rassegna ha avuto una folta partecipazione di un giovanile pubblico, soprattutto dallo Iuav di Venezia e dall’Accademia di Milano, che hanno attentamente seguito i diversi e molteplici appuntamenti, ponendo interessanti osservazioni e domande.
Iniziata con lo storico Dan Graham, quasi come esempio e punto di cambiamento di un modo di fare/agire nell’arte, si è proceduto seguendo i diversi elementi della "struttura arte contemporanea", discutendoli dal punto di vista di chi organizza, seleziona e propone questi eventi.
Molto alterni, per intensità e tematiche, i diversi appuntamenti nelle varie sezioni (fra le più interessanti sicuramente quella per i curatori e quelle sulle realtà dei "musei contemporanei" con le loro funzioni e responsabilità). Parecchio belli alcuni confronti ed esperienze anche se alcune volte il numero elevato di relatori non permetteva un approfondimento. Particolarmente interessanti ho trovato gli incontri al Museo Zauli, ricco di proposte e dinamicità, e il simpatico spazio Do, fresco e sereno nel suo proporsi. Fra i momenti che ho colto più intensi l’intervista ad Antoni Muntadas, per i difficili temi toccati da chi realizza l’opera d’arte da tutti gli altri poi gestita e utilizzata.
Questa prima rassegna è stata sicuramente un importante occasione ricca di stimoli e approfondimenti, che spero siano di start per il miglioramento del sistema culturale artistico/organizzativo italiano, soprattutto nella sua qualità e autenticità.