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12/06/25

Grande Brera, finalmente aperta ...

 

Alcuni giorni fa ho visitato a Milano Palazzo Citterio, che dopo quarant'annì, è stato finalmente aperto al pubblico, come proseguimento della Pinacoteca di Brera, per accogliere le opere del Novecento.Questo nuovo ampliamento è stato chiamato Grande Brera e comprende anche la Biblioteca Nazionale Braidese. 



L'ingresso è molto moderno e fluido, ideato dallo studio del noto architetto Mario Cucinella, il personale è accogliente e cortese. 





Inizio la visita dal terzo piano, dedicato alla storia della Pinacoteca e alle opere presentate, piacevole la vista sul piano inferiore da cui si scorge il Terzo Stato di Pellizza da Volpedo, che avevo già visto anni fa all'Arengario e poi alla Gam, qui sicuramente ha una sua ampi valorizzazione



Proseguo poi per le diverse stanze luminose e tranquille, in generale qui è stata raccolta la meravigliosa donazione di Emilio Jesi. Alcune sale sono particolamente interessanti, come quelle dedicate a De Pisis, Carrà e Morandi, ci sono anche alcuni piccoli escursus temporali che ci portano a manufatti dell'antichità.










Nel complesso un bel lavoro di recupero e soprattutto una nuova realtà culturale che potenzia l'offerta di questa città che aspira a un ruolo internazionale. Alcuni punti deboli sono sicuramente l'orario, visitabile solo al pomeriggio, un'allestimento alquanto debole, in particolare al terzo piano, ma pare che fosse in aggiornamento, un'area scale che potrebbe essere valorizza e resa più accogliente e un poco scarno l' apparato didattici. 











Biblioteca Nazionale Braidese



11/06/25

Intense presenze volatili

 


Presso la Galerie Thomas Schulte sono proposte alcune recenti sculture di Lena Henke, dall'imponenza e dalla plasticità multi referenziale.




Lavori che trasmettono una grande presenza ma anche una intangibile precarietà dello sguardo.



10/06/25

Villa Créative

 

Sempre più l'ibridazione delle arti è la chiave per la creatività futura, su questa idea è stato aperto uno spazio multi culturale dall'Università di Avignone Villa Créative, con un programma molto innovativo. 




CS

La Villa Creativa nasce dalla volontà di aprire l’Università alla Città, di “fare Università fuori dall’Università”. In un sito storico nel cuore di Avignone, la Villa Créative si propone di riunire il pubblico invitandolo a usufruire di spazi scientifici, educativi e artistici aperti per interagire, creare e produrre nuove conoscenze.

Arti + Scienze per una società dell'apprendimento
Facendo leva sulle missioni dell'università, sull'interdisciplinarità e sulle arti al centro della sua
offerta di servizi, la Villa Créative è un nuovo strumento per una società conoscitiva. Incentrato sulla scienza aperta e sulla ricerca partecipata, consente azioni di sensibilizzazione, formazione, sperimentazione e momenti di incontro.
Vero e proprio spazio pubblico aperto alla città, la Villa Créative è un luogo destinato a mostre, residenze, performance artistiche, ma anche un luogo in cui vivere e condividere un pasto, un caffè, ecc.

Un ecosistema di oltre 60 partner
All'interno della Villa Créative lavorano fianco a fianco insegnanti-ricercatori, studenti-imprenditori, creatori nel campo della cultura e delle industrie creative, nonché decisori, rappresentanti eletti e il grande pubblico.
La Creative Villa opera all’interno di una rete di partnership molto ricca, sia a livello nazionale che internazionale, con università, scuole, aziende e istituzioni.
Intende svolgere un ruolo specifico nell'istruzione superiore e nella ricerca offrendo azioni interdisciplinari direttamente collegate agli attori socioeconomici.




Ibridazione pubblico/privato
Frutto di un modello giuridico e finanziario unico nel suo genere per una struttura pubblica, la Villa Créative-Avignon Université è la principale società universitaria e di ricerca in Francia. Annoverando lo Stato tra i suoi azionisti, costituisce un modello ibrido pubblico-privato unico e particolarmente innovativo, che consente di valorizzare il patrimonio immobiliare dell'Università, di svilupparne l'attività di formazione continua e di rafforzarne il legame con il contesto socio-economico.
La Villa Creativa è aperta a qualsiasi ente pubblico o privato, nazionale o internazionale, che voglia contribuire alla contaminazione delle conoscenze e allo sviluppo della ricerca.

8200 m2 di spazio su 2 siti
1 padiglione di 230 m2 dedicato a “Ricerca e Innovazione”
1 padiglione di 150 m2 dedicato a “Arti e Mestieri”
4 piattaforme artistiche di 440 m2 per esposizione e dimostrazione
1 auditorium con 80 posti a sedere
1 studio di montaggio audio e video
800 m2 di uffici e spazi per la formazione
3000 m2 di giardino straordinario
1 brasserie cittadina con terrazza da 100 posti a sedere

09/06/25

Orto Botanico di Milano


E' uno degli angoli che frequento quando dopo le tante mostro voglio riposarmi, in questi ultimi anni è stato rinnovato e amorevolmete curato, nel tempo è diventato anche sempre più noto e frequentato. 











08/06/25

Café Bleu



 
Il mondo dell'arte diversifica sempre più l'offerta e anche le gallerie private puntano su nuovi servizi aggiuntivi come la Thaddaeus Ropac,che ha aperto da poco il Café Bleu.




CS
Il nuovo Café Bleu di Thaddaeus Ropac a Pantin ha aperto i battenti venerdì 23 maggio. Il Café Bleu, di recente progettazione, può ospitare più di 40 persone a pranzo ed è aperto dalle 10:00 alle 18:00, dal martedì al sabato.

Il caffè-bistrot contemporaneo è stato ideato e progettato dal direttore artistico Pierre Pelegry, fondatore di Ligne Blanche Paris. Ligne Blanche unisce il mondo dell'arte contemporanea e dell'arte di vivere. La galleria Thaddaeus Ropac ha selezionato per Café Bleu porcellane e candele di Ligne Blanche, con opere di alcuni dei più grandi artisti contemporanei, da Andy Warhol a Jean-Michel Basquiat, da Robert Mapplethorpe a James Rosenquist.

Volevo creare uno spazio urbano a metà strada tra un tradizionale bistrot francese e un caffè contemporaneo. Una selezione di piatti salutari, serviti con piatti artistici, in un ambiente artistico unico. Sono stata felice di collaborare con l'architetto Marine Bonnefoy per creare un ambiente accogliente e conviviale.

— Pierre Pelegry



Café Bleu è profondamente legato alla visione artistica della galleria. Nuove presentazioni di opere d'arte saranno svelate ogni sei mesi, con la prima installazione inaugurale che presenta una serie intima di fotografie dell'artista americano Jack Pierson che esplorano le correnti emotive nascoste della vita quotidiana parigina.

Café Bleu è la più recente aggiunta alla sede della galleria a Parigi Pantin, un'ampia fabbrica di ferro dei primi del XX secolo, riqualificata per ospitare importanti mostre d'arte e aperta al pubblico per la prima volta nel 2012. La sua posizione nel nord-est di Parigi, nel quartiere della Filarmonica di Parigi, ha aperto nuove prospettive alla galleria, favorendo interazioni e collaborazioni con la comunità culturale.

Orari di apertura:
dal martedì al sabato, dalle 10:00 alle 18:00
In occasione del Paris Gallery Weekend, il Café Bleu sarà aperto domenica 25 maggio dalle 14:00 alle 18:00.

Prenotazioni
+33 1 55 89 01 13
cafebleu@ropac.net

69 Avenue du Général Leclerc
93500 Pantin

07/06/25

V&A East Storehouse




 Da pochi giorni il V&A East Storehouse ha aperto le sue stanze al pubblico, progettato dai celebri architetti  Diller, Scofidio + Renfro, nella zona di East Bank, nell'area del Queen Elizabeth Olympic Park

Per la prima volta, i visitatori possono entrare nel V&A East Storehouse, l'esperienza museale unica e il vivace magazzino del V&A, progettato dagli architetti Diller Scofidio + Renfro, unica nel suo genere dove i visitatori possono ora avvicinarsi alle collezioni nazionali come mai prima d'ora grazie alla nuova e radicale esperienza "Ordine e Oggetto" del V&A, ora disponibile.

Ci sono oltre 1.000 oggetti ordinati finora, come l'oggetto più ordinato: un abito da sera Balenciaga del 1954.

L'opera di Pablo Picasso più grande al mondo, il telo scenico Le Train Bleu dei Ballets Russes, raramente esposto, è ora esposta per la prima volta in oltre un decennio, insieme a una serie di oggetti monumentali, dall'ufficio Kaufmann degli anni '30 dell'architetto Frank Lloyd Wright al soffitto spagnolo di Torrijos del XV secolo.




Il nuovo edificio e polo culturale del V&A, il V&A East Storehouse, apre le porte al pubblico per la prima volta dopo 10 anni. di pianificazione e di un'ampia consultazione del pubblico, con il contributo dello Youth Collective del V&A East. Progettato dagli architetti di fama mondiale Diller, Scofidio + Renfro, apre come parte di East Bank, il nuovo quartiere culturale nel Queen Elizabeth Olympic Park, sostenuto dal sindaco di Londra.

Un'esperienza museale innovativa che si sviluppa su quattro livelli e con una superficie di 16.000 m², più grande di oltre 30 campi da basket, il V&A East Storehouse occupa un'ampia sezione dell'ex London 2012 Olympics Media and Broadcast Centre (ora Here East). È una nuova sede appositamente costruita per ospitare oltre 250.000 oggetti, 350.000 libri e 1.000 archivi.




Prima al mondo per dimensioni, scala e ambizione, e nuova fonte di ispirazione per tutti, il V&A East Storehouse immerge i visitatori in oltre mezzo milione di opere che spaziano in ogni disciplina creativa, dalla moda al teatro, dallo streetwear alla scultura, dalle icone del design ai pionieri del pop. Un negozio museale dinamico e attivo, con un'ampia esperienza autoguidata, dove i visitatori possono ora avvicinarsi alle loro collezioni nazionali su una scala e in modi prima impensabili.

06/06/25

Leilah Babirye

 


Molto interessante questo video del Louisiana Channel sull'artista Leilah Babirye, una stella nascente del mondo dell'arte, il cui lavoro difende il diritto di ognuno a essere se stesso.

"Il mio lavoro si avvale di molti materiali di recupero, provenienti da cose che trovo per strada. Non è che raccolga tutto dalla strada. Sono quei pezzi che mi parlano. Lo senti. È come se qualcuno ti amasse. Lo senti."





"Quindi il mio lavoro rappresenta persone vere. Hanno nomi veri. Credo anche che respirino. Credo che abbiano cicatrici. Ecco perché, qualunque sia il risultato, non mi lamento. Sono un'artista che accetta le crepe nel mio lavoro, che accetta il modo in cui emerge. Non ho errori nel mio lavoro perché credo che siano esseri umani. Credo che parlino. Hanno tutti lo scopo di qualcuno. Rappresentano un membro di un clan. Sono le mie persone queer."

Babirye è nata nel 1985 a Kampala, in Uganda. Vive e lavora a Brooklyn, New York. Ha studiato arte alla Makerere University di Kampala (2007-2010) e ha partecipato alla Fire Island Artist Residency (2015). Nel 2018, l'artista ha ottenuto asilo negli Stati Uniti e ha presentato la sua prima mostra personale da Gordon Robichaux, New York. Wallpaper l'ha recentemente inserita tra i 50 migliori creativi americani.

05/06/25

La vita d'artista secondo Jacopo Veneziani





Da alcuni giorni ha preso avvio sul canale Rai3 la trasmissione di Jacopo Veneziani "vita da artista" che ci porta a vedere le case degli artisti, dai pittori ai letterati. 

Seguendo un trend che sta prendendo piede, in questi ultimi anni, sono già usciti diversi libri e anche pubblicazioni per bambini su questo tema che guarda più alla vita che all'opera artistica. Ma oramai sempre più è il personaggio che prende l'attenzione del vasto pubblico rispetto all'opera.




La trasmissione è carina, veloce, solo una ventina di minuti e abbastanza sensata e con alcuni pretesti affronta anche altri temi in modo piacevole. 

Per ora sono stati a casa di Canova, Pellizza da Volpedo e  Giacomo Leopardi.

04/06/25

Antologica per Carol Rama all'Accorsi-Ometto di Torino

 


In fondo a via Po, quasi in piazza Vittorio c'è uno dei meno noti musei torinesi, un piccolo gioiello che brilla per la sua stupenda raccolta di arredi e manufatti del Settecento e per le belle mostre temporanee si tratta del Museo Fondazione Accorsi-Ometto, dedicato alle arti decorative. 

Sicuramente da non perdetevi la bella e ampia antologica realizzata su Carol Rama, fruibile fino al 14 Settembre, con una selezione di opere di pregio e qualità.

Articolato in diverse sale il percorso prende avvio con un interessante video in cui lo storico dell'arte Francesco Poli, amico dell'artista, che ha curato la mostra con Luca Motto, ci presenta le diverse fasi creative di questo celebre personaggio dell'arte del Novecento. Lungo il percorso espositivo una serie di pratici e utili pannelli aiutano a conoscere l'operato creativo e la vita dell'artista. 
 



Si prosegue così in una serie di spazi legati a impostazioni tematiche e cronologiche, come la  serie di acquerelli realizzati all'inizio del suo percorso artistico presentati poi, grazie al sostegno di Felice Casorati, nella prima mostra personale del 1947 a Torino.

Ogni sezione presente sfacettature dell'articolata creatività e della sua grande versatilità. 

Come nella sezione "bricolage" dove risalta la sua capacità di elaborare le sue poetiche con differenti materiali con risultati estetici molto emotivi. 



Testimonianza degli spazi abitativi, attualmente visitabili, della sua casa in via Napione 15, sono testimoniati da una serie di scatti di Bepi Ghiotti che mettono in evidenza la sua tendenza all'accumulo e alla trasformazione degli oggetti, oltre che le frequentazione con amici quali Italo  Calvino,  Cesare  Pavese, Edoardo Sanguineti, Luciano Berio e tanti altri. 

 L'ultima sezione è dedicata al ritorno alla pittura e all'espressione astratta che però prende forma attraverso l'uso di materiali e di pagine riciclate su cui interviene con segni intensi ed espressivi. E' presenta anche alcune fasi dell'ultimo progetto, del 1996, dedicato a mucca pazza, evento ambientale che aveva colpito molto la sensibilità dell'artista. 




Informazioni per la visita 

Museo di Arti Decorative Accorsi- Ometto
Via Po 55 | Torino  011 837 688 int. 3
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ORARI
Martedì,  mercoledì  e  venerdì  10.00 - 18.00  │ Giovedì  10.00 - 20.00 │ 
Sabato,  domenica  e  festivi  10.00 - 19.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Lunedì chiuso
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