Domani prende avvio a Venezia il 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che durerà fino al 2 agosto, che si ispira agli artisti in quanto creatori di miti del loro tempo: MYTH MAKERS.
Il Direttore Artistico del Settore Danza, Sir Wayne McGregor, presenta così questa edizione del Festival: “Anche oggi gli artisti sono creatori di miti. In una società segnata da rapidi avanzamenti tecnologici e sfide globali come il cambiamento climatico e le diseguaglianze sociali, emerge un urgente bisogno di miti capaci di entrare in risonanza con l’attuale esperienza umana. Queste nuove narrazioni possono favorire un senso di connessione, appartenenza e scopo, guidando gli individui e le comunità in tempi difficili”.
IL PROGRAMMA presenta due coreografie radicalmente innovative dell’artista statunitense Twyla Tharp, Leone d’Oro alla carriera di questa edizione, e il secondo capitolo di una provocatoria trilogia della drammaturga e interprete brasiliana Carolina Bianchi, Leone d’Argento; inoltre, gli spettacoli delle compagnie nazionali e internazionali di Tao Ye e Duan Ni (TAO Dance Theater), William Forsythe, Virginie Brunelle, Marcos Morau (La Veronal), Nuovo Balletto di Toscana, Bullyache, Chunky Move, KOR’SIA, Yoann Bourgeois Art Company, Akash Odedra Company, Tânia Carvahlo, oltre alla nuova installazione coreografica post-cinematografica di Wayne McGregor, On the Other Earth.
Indigo Lewin è stata fotografa in residenza della Biennale Danza dal 2021 al 2024, catturando i momenti intimi, prosaici e trasformativi del Festival. Al suo lavoro è stato dedicato un volume fotografico pubblicato da Edizioni La Biennale di Venezia. Per celebrare il suo archivio e salutarla, viene presentata – in collaborazione con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) – una selezione delle sue splendide fotografie in una mostra allestita sulle pareti della futura sede dell’Archivio lungo la calle che costeggia le Corderie all’Arsenale.
Il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ha dichiarato: “In quanto universale, il mito è psiche e azione nella forma essenziale, conflitto tra Apollineo e Dionisiaco, dunque umanità pura. E si innesta nella danza così come in tutti gli antichissimi rituali propiziatori, agli albori di ogni arte. Ecco perché affermare che gli artisti sono – anche inconsapevolmente – creatori di miti non solo è filologicamente corretto, ma è l’attitudine necessaria per divinare il futuro”.
On the Other Earth è una nuova installazione coreografica post-cinematografica ispirata all’ultima creazione scenica dal vivo di Wayne McGregor, DEEPSTARIA, che rifrange, evolve e reinventa il DNA concettuale dell’opera in una nuova forma d’esperienza di straordinaria originalità. Sfruttando i paradigmi di interazione sviluppati dal pioniere della new media art Jeffrey Shaw, On the Other Earth si svolge all’interno del suo spazio installativo radicalmente immersivo nVis: il primo schermo cinematografico a LED stereoscopico a 360 gradi al mondo, di cui il pubblico può vivere le immagini panoramiche 3D da ventisei milioni di pixel all’interno di un’avvolgente architettura cilindrica di otto metri di larghezza e quattro metri di altezza.
In On the Other Earth, McGregor combina danza (di Company Wayne McGregor e Hong Kong Ballet), coreografia, visualizzazione digitale, sensori multimodali, intelligenza artificiale, interattività con il pubblico e suono spazializzato, ridefinendo, ancora una volta, il nostro modo di pensare al movimento, al corpo e alla performance.
Gruppi di venti persone sono invitati a esplorare le incredibili capacità di visualizzazione e comportamento interattivo di On the Other Earth come parte di un’interazione intima e di un incontro trascendente e suggestivo: ogni giorno dal 25 luglio al 2 agosto (tranne 28 luglio), alle ore 12 - 14 - 16 - 18, all’Arsenale - Sala d’Armi E.