Fra due settimane prenderà avvio una nuova edizione di ArtBasel a Basilea intento si sta lavorando per la nuova fiera che il gruppo realizzerà il prossimo anno nel Qatar.
CS
Art Basel Qatar è il quinto evento principale di Art Basel e la nostra più recente edizione, il cui lancio è previsto per febbraio 2026.
Grazie a una dinamica partnership a lungo termine con Qatar Sports Investments (QSI) e QC+, Art Basel Qatar debutterà come una vetrina curata nei minimi dettagli, che celebrerà il vivace panorama culturale del Qatar e il dinamico ecosistema artistico della regione MENA. L'edizione inaugurale di Art Basel Qatar si terrà presso M7, un hub creativo nel cuore di Doha, e presso il Doha Design District, nel centro di Msheireb.
Sotto la guida di Sua Eccellenza la Sceicca Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, Presidente di Qatar Museums, il Qatar si erge come un orgoglioso centro di cultura e creatività, sede di collezioni d'arte di livello mondiale, istituzioni rinomate e celebri festival di design e fotografia. In occasione del suo ventesimo anniversario nel 2025, Qatar Museums sta inoltre guidando lo sviluppo del futuro Art Mill Museum e del Lusail Museum, nonché di un Padiglione Qatar permanente ai Giardini della Biennale di Venezia. Art Basel Qatar sfrutterà questo entusiasmante slancio, introducendo un quinto evento di primo piano nel nostro ecosistema.
Questa partnership sottolinea l'impegno di Art Basel nel dare impulso al mondo dell'arte, estendendosi ben oltre la fiera stessa attraverso punti di contatto annuali in Qatar e sulla nostra piattaforma globale. In questo modo, Art Basel Qatar fungerà da porta d'accesso alla cultura creativa del Medio Oriente e accelererà ulteriormente le opportunità per artisti, gallerie, mecenati e partner di entrare in contatto, collaborare, collezionare e interagire con l'arte in tutto il mondo.
Passeggiando per il centro di Milano ho visitato Palazzo Morando che accoglie la bella mostra "Un viaggio da fare. Paesaggi dell'arte in Friuli Venezia Giulia fra storia e contemporaneità" visitabile fino al 15 maggio al 15 giugno 2025.
È una mostra che esplora l'arte friulana, mettendo in luce i grandi maestri del Novecento e artisti contemporanei, quali Afro, Zoran. La mostra è stata organizzata in occasione delle iniziative di valorizzazione a livello nazionale di Gorizia e Nuova Gorica (Slovenia) designate quali Capitali Europee della Cultura 2025. Questa esposizione ha come scopo quello di documentare, attraverso una selezione di opere di autori particolarmente significativi, la ricchezza e la molteplicità della produzione artistica del ʾ900 del Friuli Venezia Giulia.
Parallelamente è in corso anche una interessante esposizione dedicata alla storica azienda di tessuti Galtrucco. Un’esposizione che intende far rivivere nelle sale del Museo gli anni dell’attività commerciale Galtrucco, raccontata in un percorso narrativo temporale che inizia negli anni Venti del Novecento, seguiti da avvenimenti storici cupi come la Seconda guerra mondiale, ma anche dalla ripresa economica degli anni Sessanta fino agli inizi del nuovo millennio.
La mostra si articola in due sezioni: la prima, curata da Alessandra Coppa, dedicata alla comunicazione di Galtrucco attraverso i negozi, le vetrine e la pubblicità; la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, incentrata sui tessuti venduti nei suoi spazi.
Come sempre l'ingresso è gratuito e la mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 17:30.
Gli spazi torinesi di Tucci Russo Chambres d’Art a Torino in via Davide Bertolotti 2, ospitano la mostra "e mentre il fiume scorre" con le recenti opere di Gianni Caravaggio.
Una serie sensazioni dei corpi fisici che si muovono sulla terra sono proposti in una rarefazione esistenziale, potenziali emozioni avvolgono il tutto.
Da poco tempo in via Belfiore a Torino è stato aperto l' Archivio Salvo che dedica spazio alla ricerca e alla conservazione del lavoro dell'artista che proprio in questo periodo vede una grande e interessante mostra presso la Pinacoteca Agnelli, oltre ad un grande interesse internazionale sulla sua produzione artistica.
Nello spazio oltre a tutelare il lavoro artistico di Salvo vengono realizzati eventi sulla sua produzione e carriera artistica. Come in questo periodo con la bella mostra di fotografie realizzata con alcuni noti fotografi, amici dell'artista, raccolte sotto il titolo "Ritratti d'amicizia" quali: Giorgio Colombo, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion di Persano.
La serie di scatti ideata per temi intimi e professionali presenta diverse sfaccettature sull'artista stesso ed il suo rapporto col lavoro, il vivere quotidiano e in ambito pubblico.
Immagine della mostra “Diagrams: A Project by AMO/OMA”Fondazione Prada, VeneziaFoto: Marco CappellettiCourtesy: Fondazione Prada
Fra le tante iniziative presentate per la Biennale di Architettura la Fondazione Prada ha realizzato “Diagrams”, un progetto espositivo concepito dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas.
Questa esposizone analizza la comunicazione visiva di dati come potente dispositivo per costruire senso, comprensione o manipolazione e come strumento pervasivo per analizzare, capire e trasformare il mondo. L’obiettivo del progetto è promuovere il dialogo e la riflessione speculativa sul rapporto tra intelligenza umana, fenomeni scientifici e culturali e la creazione e diffusione della conoscenza.
Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra e al primo piano del settecentesco palazzo Ca’ Corner della Regina e riunisce oltre 300 oggetti, tra cui documenti rari, pubblicazioni, immagini digitali e video realizzati dal XII secolo a oggi e relativi a diversi contesti culturali e geografici. Il materiale è organizzato secondo un principio tematico che riflette le urgenze del mondo contemporaneo e testimonia la natura trasversale e diacronica dei diagrammi.
Il progetto si basa su un’approfondita ricerca condotta da Fondazione Prada in collaborazione con Rem Koolhaas e Giulio Margheri, architetto associato di OMA, e con la consulenza di Sietske Fransen, Max Planck Research Group Leader, Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History.
Immagine della mostra “Diagrams: A Project by AMO/OMA”Fondazione Prada, VeneziaFoto: Marco CappellettiCourtesy: Fondazione Prada
Come afferma Rem Koolhaas, “Dal mio punto di vista il diagramma è uno strumento che esiste da sempre. Per esempio, nelle prime fasi della nostra ricerca abbiamo trovato diagrammi tridimensionali realizzati in Sudafrica intorno al 40.000 a.C. e mappe della costa della Groenlandia intagliate nel legno sull’isola di Ammassalik. Questo dimostra che è una forma durevole di comunicazione che si adatta a qualunque medium esista in un dato momento. E a prescindere dal medium, il diagramma assolve sempre funzioni didattiche (spiegazione) o suggestive (persuasione). In questo senso, non solo esiste di default in qualunque nuovo medium, ma è applicabile a qualunque ambito della vita umana: la moda, la religione, come anche la storia delle diseguaglianze sociali possono essere tutte interpretate in forma di diagramma. Apprezzo profondamente questa interdisciplinarità del diagramma, il suo attributo invariabile ovvero il fatto di essere indipendente dal linguaggio (le parole) lo rende una delle forme più efficaci di rappresentazione”.
Il percorso espositivo, ideato da AMO/OMA secondo il principio delle “urgenze contemporanee”, è strutturato in base a nove temi principali: Ambiente costruito, Salute, Disuguaglianza, Migrazione, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità e Valore. Ciascun tema è documentato all’interno di una serie di vetrine disposte parallelamente nella sala centrale del primo piano dell’edificio. Ogni “urgenza” è inoltre approfondita in una stanza laterale, in cui diverse modalità espositive presentano alcuni sottotemi o il lavoro di un autore specifico. Questa indagine complessa e stratificata è introdotta al piano terra da un display realizzato da AMO/OMA, che si potrebbe definire come un diagramma della stessa mostra sui diagrammi. Questo meta diagramma svela i metodi di ricerca e di esposizione in tutta la loro trasparenza e accuratezza.
In occasione della mostra “Diagrams”, Fondazione Prada pubblica un libro illustrato progettato graficamente da Irma Boom. Il volume include un’introduzione di Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada, una conversazione tra Rem Koolhaas e Katya Inozemtseva e nove saggi di studiosi e designer internazionali come Alberto Cairo, Kate Crawford, Theo Deutinger, Sietske Fransen, Scott Reinhard, Philippe Rekacewicz, Sandra Rendgen, Malkit Shoshan e Kohei Sugiura.
Immagine della mostra “Diagrams: A Project by AMO/OMA”Fondazione Prada, VeneziaFoto: Marco CappellettiCourtesy: Fondazione Prada
Da pochi giorni il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea propone la mostra Rebecca Horn – Cutting Through the Past.
Un'esposizione a cura di Marcella Beccaria, si tratta della prima retrospettiva
dedicata all’artista in un museo italiano e la prima grande esposizione
dopo la sua recente scomparsa. Il progetto nasce dalla cooperazione tra
il Castello di Rivoli e Haus der Kunst, Monaco di Baviera, a seguito
della personale dell’artista organizzata dalla stessa istituzione nel
2024.
Rebecca Horn – Cutting Through the Past
riconosce il ruolo fondamentale di Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 –
Bad König, Germania, 2024) nello sviluppo della pratica artistica
contemporanea, attraverso opere che negli anni hanno dato vita ad un
inquietante teatro performativo, nel quale sono protagoniste tematiche
fondamentali quali tempo, memoria, desiderio e relazioni di potere. Il
lavoro di Rebecca Horn propone un inscindibile intreccio tra l’umano e
il meccanico e anticipa problematiche al centro dell’attuale dibattito
culturale, in un contesto definito da tecnologie e macchine che tendono a
diventare nostre estensioni.
La mostra, il cui titolo rimanda a
quello di una delle grandi installazioni dell’artista presente nella
collezione del Castello, presenta oltre 35 opere dell’artista tra
installazioni, sculture, video, film e disegni che si estendono dagli
esordi negli anni sessanta a opere recenti, con importanti prestiti di
opere raramente esposte provenienti dalla Fondazione Moontower,
originariamente istituita in Germania dalla stessa artista. Il percorso
espositivo include iconiche macchine cinetiche come Pfauenmaschine (Macchina
pavone), originariamente ideata dall’artista per la sua partecipazione a
documenta, Kassel nel 1982, sino alla recente Hauchkörper (Corpo che respira), 2017, oltre alle installazioni monumentali Inferno, 1993-2024, Turm der Namenlosen (Torre dei senza nome), 1994, e Concert for Anarchy (Concerto per l’anarchia), 2006.
Nella sezione centrale della mostra, i visitatori potranno osservare le performance di esordio di Horn attraverso i video Performance I, 1970-1972, Performance II, 1972 e Berlin (10.11.1974 – 28.1.1975), 1974-1975.
Recentemente digitalizzati, saranno proiettati in grande scala come in
un paesaggio continuo. Valorizzando il nucleo di importanti lavori di
Horn presenti nella collezione del Castello, la mostra presenta inoltre
il film Der Eintänzer (Lo gigolò), 1978, e le coinvolgenti installazioni Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato), 1992-1993, l’opera che dà il titolo alla mostra, e Miroir du Lac (Specchio del lago), 2004.
Dopo
la mostra presso Haus der Kunst e la scomparsa dell’artista, la mostra
al Castello pone inoltre particolare attenzione ai suoi disegni, pratica
che la accompagna dagli esordi. Sono presenti rari disegni realizzati
dal 1964 e soprattutto un importante gruppo di Bodylandscapes.
Tra gli ultimi lavori di Horn, questi disegni pittorici di grande
formato nascono da un processo performativo. La selezione evidenzia la
ricorrente presenza di forme arrotondate e cerchi, interpretabili quali
simboli del tempo concepito come entità ciclica e non lineare e
allusioni ad una rigenerazione senza fine. Insieme all’installazione Das Rad der Zeit
(La ruota del tempo), 2016, anch’essa presentata per la prima volta in
un museo pubblico, queste opere manifestano la dimensione spirituale di
Horn, in linea con una ricerca che comprende Piccoli Spiriti Blu,
la grande opera pubblica che dal 2000 connota il paesaggio di Torino
dall’alto della Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini.
In
concomitanza con la mostra, in accordo con la Fondazione Moontower, un
disegno a muro di Rebecca Horn sarà nuovamente visibile al pubblico dopo
essere stato nascosto per molti anni. Si tratta di una notazione quasi
segreta eseguita dall’artista durante la metà degli anni novanta mentre
si trovava al Castello.
In occasione di Rebecca Horn – Cutting Through the Past, opere dell’artista saranno presenti anche alla Collezione Federico Cerruti, quale secondo episodio di Interferenze,
programma incentrato su affinità e differenze tra il Castello di Rivoli
e Villa Cerruti. In questa occasione, la selezione di opere, inclusiva
di un grande Bodylandscape ed installazioni, comprenderà Cello (Violoncello), 1999. Originariamente allestita dall’artista a Weimar quale parte del grande progetto Konzert für Buchenwald (Concerto
per Buchenwald), quest’opera, concepita come un violoncello che suona
da sé con due archetti, è presentata nella sala della musica della
Villa.
Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli, dichiara: “Rebecca
Horn ha avuto un rapporto privilegiato con il Castello di Rivoli,
partecipando a quattro mostre tra cui quella di apertura nel 1984. Siamo
onorati di poter celebrare questa vicinanza con una grande mostra che
rende chiara
la rilevanza e l’incontenibile visionarietà di quest’artista molto
amata anche per via del suo iconico intervento al Monte dei Cappuccini”.
Marcella Beccaria, Vice Direttrice del Museo e curatrice della mostra, dichiara: “Rebecca
Horn ha manifestato la capacità, propria dei grandi artisti, di piegare
tecniche e linguaggi alla propria volontà, anticipando molteplici
ambiti di ricerca contemporanei che spaziano dal pensiero multispecie ai
nuovi orizzonti che si vanno delineando, con tecnologie che manifestano
atteggiamenti assimilabili alle emozioni umane”.
La mostra
nasce dalla collaborazione tra Castello di Rivoli Museo d’Arte
Contemporanea, Rivoli-Torino e Haus der Kunst, Monaco di Baviera, dove è
stata curata da Jana Baumann.
Torna, per confermare il suo grande successo, a Luglio la Monaco Art Week, che si svolgerà dal 7 al 12 luglio 2025, sotto l'Alto Patronato di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco.
Per la sua settima edizione, i membri sono lieti di dare il benvenuto a S.A.R. la Principessa Alexandra di Hannover come loro patrona.
Gallerie, case d'asta e amanti dell'arte uniscono le forze per offrire al pubblico un percorso artistico attraverso alcuni dei quartieri più emblematici del Principato. Questo tour, scandito da mostre, conferenze e incontri con artisti, metterà in luce la diversità di pratiche e periodi. Saranno rappresentate sculture, dipinti e alta gioielleria, con opere che spaziano dall'arte antica a quella moderna e contemporanea.
L'evento si svolgerà nel cuore di una ricca settimana culturale, parallelamente alla fiera internazionale d'arte Art Monte-Carlo (dal 7 al 9 luglio) e in concomitanza con l'apertura della grande mostra estiva del Grimaldi Forum "Colori! Capolavori del Centre Pompidou" e della mostra "Monaco e i Napoleoni: Destini Intrecciati" (dall'11 luglio al 31 agosto).
La Monaco Art Week riunisce 15 partecipanti distribuiti in diversi quartieri del Principato: Artcurial; Christie's; collect|mc; Hauser & Wirth; HOFA; Hôtel des Ventes de Monte-Carlo; Kamil Art Gallery; Elisabeth Lillo-Renner; Moretti Fine Art; Opéra Gallery; Almine Rech; Galerie Adriano Ribolzi; Sotheby's; Teos Gallery Monte-Carlo; M.F. Toninelli Art Moderne.
La Monaco Art Week beneficia del prezioso supporto dei suoi sponsor principali, EFG Bank (Monaco) e Moravia Yachting, nonché SMT Société Monégasque de Transports, un partner fedele.
La galleria Mazzoleni accresce la sua attività di promozione dell'arte con l’apertura di uno stupendo spazio a Milano, che si aggiunge alla sede storica di Torino e a quella londinese in Mayfair. Situata in via Senato 20, in una delle zone culturalmente più vivaci ed eleganti della città, la galleria verrà ufficialmente inaugurata in autunno.
Durante l’estate sarà visitabile su appuntamento con un allestimento che racconta la storia più recente della galleria, un percorso costruito attraverso le pubblicazioni e le mostre che hanno segnato l’ultimo decennio di Mazzoleni, con un focus sulle ricerche storico-artistiche che ne hanno sostenuto l’attività culturale a livello internazionale.
Il nuovo spazio ospiterà un’area espositiva principale e una private room riservata ai collezionisti. Il programma di mostre ed eventi rifletterà una visione curatoriale che intende dialogare con il vivace tessuto culturale cittadino, con i visitatori italiani, internazionali e con un pubblico giovane e cosmopolita.
Davide e Luigi Mazzoleni. Ph. Giorgio Perottino.
Davide Mazzoleni, gallerista: "Questo spazio rappresenta per noi il compimento di un desiderio coltivato a lungo. Milano è sempre stata parte del nostro percorso, con progetti, mostre e collaborazioni che ci hanno permesso di creare legami profondi con collezionisti, curatori e artisti. L’apertura in via Senato arriva al momento giusto, nel luogo giusto. Non è solo una nuova sede: è un invito, uno spazio da abitare insieme. "
Luigi Mazzoleni, gallerista: "Milano è una città che da sempre incarna vivacità, eleganza e spirito di cambiamento: valori fondamentali anche per il mondo dell’arte. La nostra visione si fonda sulla tradizione, ma è fortemente proiettata verso il futuro, come dimostra il programma dello spazio di Old Bond Street a Londra, attento alla selezione delle opere e alla curatela dei progetti."
Gli spazi della sede di Gagosian in Madison Avenue a New York ospitano una grande mostra su Picasso realizzata con gli eredi dell'artista. Un'occasione per vedere rare opere e materiale documentativo su questo importante artista del secolo scorso.
2025 estate of Pablo Picasso - foto Owen Conway
Comunicato stampa
Mi vedi qui, eppure sono già cambiato, sono già altrove. —Pablo Picasso, 1963
Gagosian è lieta di annunciare Picasso: Tête-à-tête , presentata in collaborazione con la figlia dell'artista, Paloma Picasso. Offrendo un'opportunità unica di ammirare oltre cinquanta dipinti, sculture e disegni raramente esposti, che coprono l'intero arco della carriera dell'artista, dal 1896 al 1972, la mostra includerà quasi una dozzina di opere esposte al pubblico per la prima volta e altre che non venivano esposte da decenni. Tratte in gran parte dal lascito di Picasso, Picasso: Tête-à-tête aprirà il 18 aprile e sarà l'ultima mostra ospitata nella galleria principale di Gagosian, al 980 di Madison Avenue.
Ho avuto la fortuna di presentare più di venti mostre dedicate a Pablo Picasso nel corso della mia carriera, e mi sembra giusto che una mostra di grande successo dedicata all'artista concluda la nostra esperienza al 980 Madison. È incredibilmente emozionante collaborare con Paloma alla sua prima grande mostra internazionale e portare alla luce così tante opere mai esposte prima. — Larry Gagosian
Sono stata felicissima quando Larry ha proposto di collaborare a una mostra importante. Mostrare l'opera di mio padre come lui voleva che fosse vista – dialogando tra temi e periodi diversi – è un omaggio appropriato alla sua eredità. Molte delle opere che abbiamo selezionato non sono state esposte da quando mio padre le teneva nel suo studio e vederle riunite insieme a importanti esempi provenienti da altre collezioni sarà un evento davvero speciale. — Paloma Picasso
2025 estate of Pablo Picasso - foto Owen Conway
Esistono documenti di due mostre allestite da Picasso stesso, la prima delle quali fu la sua retrospettiva del 1932 alla Galerie Georges Petit di Parigi. In quell'occasione, anziché tentare di dimostrare una tesi accademica o di organizzare una presentazione rigorosamente cronologica, espose insieme opere di epoche e stili diversi, facilitando il dialogo tra loro. Con lo stesso spirito, Picasso: Tête-à-tête accosta dipinti, sculture e disegni dell'artista proteiforme, incoraggiando gli spettatori a scoprire nuove connessioni e continuità personali. La mostra includerà capolavori provenienti dalla collezione personale di Picasso, insieme ad opere provenienti da altre fonti di rilievo.
Gagosian pubblicherà un catalogo interamente illustrato della mostra, che include una conversazione tra Paloma Picasso e l'artista Peter Doig. È inclusa anche la traduzione di un articolo contemporaneo di Eric Tériade sull'installazione parigina di Picasso del 1932.
Molto pregiata l'esposizione di opere selezionate da Gian Enzo Sperone e Denis Isaia sulla pittura torinese dei primi decenni del novecento presentati presso nello Spazio Ersel in Piazza Solferino 11 fino al 30 Maggio, aperti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
Intitolata “Astrazioni, Figure, Miraggi Domestici. Pittori a Torino 1900 – 1960” offre la rara occasione di vedere opere giovanili di molti artisti che hanno fatto la storia dell'arte torinese ma non solo.
Sono presentati 120 quadri che attravesano le diverse fasi dei principali movimenti artistici del secolo scorso, le tante avanguardi che vanno dall'astrattismo, al formale, dall'arte povera all'arte concettuale evidenziando così le tante trasformazioni di molti artisti nel seguire questi cambiamenti.