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30/11/10

doattime

Art Basel Miami Beach 2010




Mentre sulla regione europea scende sempre più la stagione invernale, sulla costa calda della Florida prende avvio una nuova edizione di Art Basel Miami Beach che quest’anno durerà dal 1 al 5 Dicembre.

Come sempre l’offerta di questa rassegna è perfettamente curata e articolata in eventi di qualità e di grande respiro che in pochi anni l’hanno fatta diventare la più interessante del continente americano.

Sono ben 250 le gallerie d’arte contemporanea provenienti da tutto il mondo con oltre 2000 opere di artisti internazionali.

Le new entries sono Cernuda Arte (Coral Gables), Leslie Feely Fine Art (New York), Hackett Mill (San Francisco), Galerie Rodolphe Janssen (Bruxelles), Sabine Knust Maximilian Verlag (Monaco di Baviera), Jorge Mara – La Ruche Gallery (Buenos Aires), Nyehaus (New York), Franklin Parrasch Gallery (New York), Gary Snyder (New York). Tra le conferme, Galería Juana de Aizpuru (Madrid), The Approach (Londra), Arndt (Berlino), Luis Campaña (Köln), David Nolan Gallery (New York), Anthony Reynolds Gallery (Londra), Sprüth Magers Berlin London (Berlino), Galerie Bob van Orsouw (Zurigo), Waddington Galleries (Londra), Washburn Gallery (New York), Donald Young Gallery (Chicago).

Mentre dall’Italia arrivano da Torino Franco Noero e Franco Soffiantino, da Milano Raffaella Cortese, Massimo De Carlo, Kaufmann-Repetto, Lia Rumma, Christian Stein, e …Zero; da Napoli Alfonso Artiaco T293 Gallery concludono il gruppo ilMagazzino d’Arte Moderna di Roma e da San Gimignano la Galleria Continua.

Particolarmente interessante l’iniziativa serale di Creative Time che realizzerà una serie di eventi all’Oceanfront.

Sono sempre quattro le sezioni in cui è divisa la rassegna; la classica Art Galleries, le novità di Art Nova, le mostre di Art Positions e l’esterna Art Public.

La Fondazione Cartier, nel proseguire la lunga cooperazione con Art Basel, presenterà un’area dell’artista Beat Takeschi Kitano, che espose questa primavera a Parigi, con una iniziativa di sostegno sociale.

Molto nutrito poi l’elenco delle Art Miami Conversations offerte al pubblico.

Fra le rassegne parallele ricordiamo Pulse, Aqua Art Miami, Scope e Nada a cui partecipa la galleria milanese Conduits/Gea Politi.


Tutte le info http://www.artbaselmiamibeach.com

24/11/10

Antony Gormley




Fra gli artisti più riconoscibili ma anche che più, nonostante la notorietà, continua a sperimentare Antony Gormley è fra i miei preferiti.

Tutti riconoscono le sue figure umane rifatte in forme sempre differente ma che sempre rimandano alla sua creatività.



L’esempio più noto è stato il famoso “Angelo del Nord” realizzato nel nord-est dell’Inghilterra, a Newcastel, e che oramai è diventata un’icona del territorio.


Ma il progetto che più mi ha affascinato è stato quello per il quarto plinto in Trafalgar Square a Londra, creando per diversi mesi un continuo flusso di personaggi, candidatosi sul web, che venivano poi ripresi e trasmessi da una rete televisiva, a cui dava un’ora di spazio “pubblico”. Forse una delle opere più contemporanee di questi ultimi anni, assolutamente fuori dal consumo e libero da ogni eccesso di controllo.

Molto ben fatto il suo sito  http://www.antonygormley.com

09/11/10

doattime

Artissima - Ho sbagliato ma sono contento …




“Ho sbagliato tutto", così iniziava un testo della raccolta di “poesie in forma di rosa“ di P.P. Pasolini, e forse ha proprio ragione.

La modernità ha saputo inglobare anche il suo rammarico senza curarsi del suo dolore.

Possiamo quindi dire che questa edizione di Artissima rinnovata da Francesco Manacorda ha raggiunto il suo successo di pubblico e di consenso, realizzando un consumo culturale ampio e variegato.

Pare che le vendite siano andate molto bene e che il pubblico è stato notevole anche in questo momento di particolare crisi. Tante persone e un consenso generale che è stato piacevolmente affascinato dal rinnovamento proposto dal nuovo curatore.

L’arte come sempre vive questo strano paradosso in equilibrio fra intenti culturali e necessità quotidiane. Ma sicuramente l’aspetto comunitario alla fine pare quello più forte, la necessità umana di avere un rapporto interpersonale legato da un tema comune, l’arte, può essere quindi un notevole collante sociale.

Se Pasolini è consapevolmente affranto (era il 1964…) la fiera ha tentato di superare questo impasse conscio dei suoi limiti ma sicura di aver tentato comunque di vivere un breve tempo umano arricchendolo di quell’impalpabile meraviglioso profumo che le rose producono.



Pienamente soddisfatti quindi degli oltre 50,000 visitatori l’edizione di Artissima diventa con la prossima edizione maggiorenne, raggiungendo i 18 anni di attività.

China Power Station




Si è aperta Domenica 7 Novembre la mostra “China Power Station” presso la Pinacoteca Agnelli al Lingotto di Torino.

L’evento ha preso avvio con una maratona da mezzogiorno fino alla sera alle sei sul tema “Il Futuro della Cina” coordinata da Hans Ulrich Obrist che ha dialogato con filosofi, artisti e architetti sul presente e sul prossimo futuro di questa grande nazione che pare sempre di più diventare la potenza del nuovo millennio.

Le opere esposte provengono dalla collezione Astrup Fearnley, una delle più importanti al mondo per la vastità e qualità dei pezzi raccolti.

La mostra si apre subito con un grande lavoro di Huang Yong Ping un enorme Colosseo in cotto che accoglie centinaia di piante, posto accanto all’opera “Who has stolen our bodies” Chun Yun, una serie di minute saponette usate. Questa vicinanza pone quasi un perfetto dialogo fra un’aspirazione di grandezza che questa nazione potrà avere con la reale quotidianità di un paese di oltre un miliardo di persone.

La mostra sviluppata su due livelli nel suo complesso è interessante e offre l’opportunità di vedere diverse opere di pregiato valore e di particolare bellezza, come la nota opera “Loveit, Bite it” di Liu Wei o le suggestioni sonore di un multi dinamismo come “N kilometers towards the west” di Zhang Ding che nella sua forma e nel suo progresso acustico pone continui interrogativi sullo sviluppo.

Come sempre si aprono tante domande sulla forma espressiva di questi artisti che spesso più che cinesi paino perfettamente integrati nel contesto europeo dimostrando come la globalizzazione rende troppo omogenea la cultura contemporanea.

Torino l'attimo sfuggente...




Eccoci a Lunedì, la grande kermesse artistica torinese si è percorsa intensamente in molteplici eventi e proposte.

Spolverando le ultime tracce dorate di Pocket si ripensa a queste belle giornate di cui rimango tanti ricordi.

Come la serata performativa di Giovanni Morbin al blank e le caldarroste amichevoli del Bivacco Diogene.

Un’edizione di Artissima che si è migliorata e che nella stupenda location dell’Oval pare proprio internazionale.

La piccola ma interessante rassegna di arte cinese alla Pinacoteca Agnelli, il rinnovamento stilistico di Laura Pugno visto da Peola e di Galliano da Inarco.

Le fotografie di Miroslav Tichy da Costa e l’installazione museale di Henrik Håkansson da Noero.


Il solito caos giovanilistico di Paratissima e le sperimentazioni intense di Club to Club.

Rimangono le nuove luci d’artista fino a fine dicembre a memoria di questa contemporaneità così breve e dinamica.